Uni-villaggi Ubuntu

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Conosciamo universalmente la parola Ecovillaggi, che indica semplicemente l’Ecovillaggio come un tipo di comunità basata esplicitamente sulla sostenibilità ambientale. (Fonte wikipedia).

Il modello di Eco-villaggio cooperativo nei cartoni animati i Puffi

Con rispetto per la nostra Rievoluzione, vogliamo aggiungere e definire meglio il concetto ampliandolo nel suo significato. Ed è per questo che ad un concetto di sostenibilità ambientale, vorremmo aggiungerci quello di Unità, che non è sempre sottinteso, in quanto purtroppo a volte gli “ECO-villaggi” diventano “EGO-villaggi”, luoghi cioè dove si continua sempre a pensare in proprio sul modello competitivo della società attuale. Seppur molto attenuato c’è sempre questo concetto di separazione e divisione che il “potere” usa per “controllarci”, quello che già gli antichi usavano a suo tempo attraverso il dividi et impera

L’Uni-Villaggio è un nuovo termine che fa riferimento alla filosofia Ubuntu.  (Significato della parola Ubuntu. )

L’idea di voler usare il suffisso “UNI-” al posto di “ECO-” è perchè vogliamo concentrare le basi del nostro progetto Ubuntu sull’UNItà, come una svolta reale nella sua riuscita.

E’ anche per distinzione da alcuni progetti di Ecovillaggi che non hanno funzionato, si sono sciolti o hanno terminato la loro missione prima del previsto perchè il focus principale non era improntato  sull’unità, ma su vaghe ispirazioni sulla natura o sull’ecologia; Valori importantissimi, di certo, ma se non si crea una sana aggregazione sociale, un accordo comune, basato sul concetto di lavorare UNIti su uno scopo comune vero non si riesce a creare quel principio di  contribuzione , che ha portato molti ECO-villaggi a diventare EGO-villaggi, o Eco-comunità in  Ego-Comunità.

Creazione del “Consiglio Ubuntu”

Dopo l’acquisizione dello spazio-terra e l’avvio dei primi lavori vorremmo creare e istituire un “Consiglio Ubuntu”, formato dal gruppo di persone maggiormente interessate o maggiormente contributive, che avrà l’incarico (tramite incontri periodici anche via web per chi non potrà essere presente) di discutere, affrontare, e in caso prendere decisioni comuni, riguardo lavori, problematiche, iniziative e gestione base dello spazio comune, e soprattutto vigilare il mantenimento “on source” degli scopi e della filosofia Ubuntu.

Suddivisione lavoro e impegno personale

Una volta avviato il progetto bisognerà che ognuno dei partecipanti si impegni a mantenere il terreno in sicurezza con una quotidiana pulizia e mantenimento delle strutture esistenti. Si è pensato di creare -ovviamente più avanti- un piano di lavoro in cui tutti potranno partecipare donando alcune ore della propria giornata al villaggio, ore in cui ci si potrà dedicare ai lavori quotidiani necessari al mantenimento degli spazi comuni.  Al momento di questo articolo preferiremmo che sia tutto spontaneamente offerto da ognuno a secondo dei bisogni delle strutture sia di riparazione che di mantenimento pulizia. Nel frattempo che si trovino degli incaricati per ogni area sarà basato sulla libera contribuzione, ma con un minimo di organizzazione. L’idea è che ognuno trovi la propria dimensione, e le mansioni con cui si sente più affine, poi si deciderà insieme nel tempo, come organizzare in modo ottimale l’aspetto gestionale di terreno e strutture. La cosa importante è che ogni singola persona si impegni nel progetto, soprattutto all’inizio dove ci sarà molto da lavorare.

Speriamo che questa nostra iniziativa sia da spunto per la creazione di simili modelli basati sulla cooperazione-condivisione, a cui aggiungiamo l’economia di relazione da valorizzare. Il nostro intento e creare reti di aiuto, promozione e applicazione del contribuzionismo e della cooperazione Ubuntu.

Vi aspettiamo, per aiutarci a cambiare noi stessi, e creare il mondo che vorremmo. Ispirati dal modello della famosa frase :

“Se vuoi cambiare il mondo cambia te stesso”

Grazie a tutti, I Grandangoli

Per info e collaborazioni  Ubuntu@fruttalia.it

(Prima pubblicazione dell’articolo il 10 Apr 2017 )


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5 COMMENTI

  1. […] Per l’aiuto applichiamo il principio contributivo in base a cui ognuno dona quello che può a seconda delle proprie possibilità.  Abbiamo deciso di far si che la contribuzione sia libera in modo che possa essere modulabile su misura sia per lo studente, il disoccupato in situazione di Transitoria Fragilità Economica, e sia per chi ha grandi rendite e può maggiormente contribuire. I ricavati andranno interamente a sostenere le spese per la realizzazione del progetto UNI Villaggio Ubuntu. […]

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