Fruttalia è un’modo di pensare, un associazione di persone che razionalmente vogliono un mondo migliore nella maniera più semplice possibile.
Fruttalia persegue un fine salutista ed etico e mette in campo quanto può per ottenere questi risultati.
Per questo io e gli amici che credono in questa visione ci poniamo con atteggiamento positivo credendo in una filosofia amichevole e siamo convinti che le battaglie si possono vincere solo se siamo uniti.
Far parte di un gruppo unito e sentirsi parte di esso è meraviglioso, ci regala energia ed emozioni: sono dinamiche che vanno oltre la nostra sopravvivenza primaria ed individuale.
L’unione è un valore che per Fruttalia è importante.
Esistono, invece, divisioni nella religione, nella politica, nell’alimentazione e nello sport. Ma perché devono esserci divisioni tra le associazioni che dicono di voler puntare ad un bene comune, per l’umantità, per gli animali e per la Natura tutta? Perché alcuni si vogliono interrompere il dialogo o la semplice comunicazione? Perché alcuni gruppi associativi non dialogano con chi considerano differente?
Mi spiego meglio e rimango nell’ambito del BS2 (Benessere e Salute con Buonsenso e Semplicità).
Perché alcune persone vegan dicono <<io non voglio neanche parlare con uno che mangia carne.>>? O perché un fruttariano deve essere criticato se nel suo cammino usa i pomodori e olive, o olio NON denocciolato ? Perché, credendo che le arance non siano utili, si critica chi ne fa uso?
Ci sono tanti gruppi diversi nel campo del benessere, della salute e della spiritualità: vegan buddisti o vegan animalisti , vegan salutisti, vegetariani macrobiotici e vegetariani integrali , fruttaliani, fruttariani integralisti, fruttariani etici e salutisti, fruttariani saltuari e fruttariani estivi, poi ci sono i frugivori che si definiscono fruttariani, oppure , respirariani liberi, e secreti, respirariani magri e respirarariani cicciottelli, etc.
… ma una caratteristica che accomuna, forse troppo di frequente, molti di questi gruppi è la discriminazione verso chi è diverso, verso chi non la pensa come loro o come il loro “opinion leader”.
Se il gruppo sostiene di voler evolvere l’umanità, non sarebbe forse più coerente aprirsi al pubblico e dire <<questo è il cammino che abbiamo scelto>> ed integrarsi e farsi conoscere? Non sarebbe più coerente e rispettoso accettare le scelte altrui? Perché continuare ad avere atteggiamenti da setta?
Fruttalia è un progetto ambizioso e fra le nostre mire vi è anche quello di unire le diversità ed offrire un punto di incontro universale che vada oltre le diversità: bisogna comprendere che siamo tutti nello stesso cammino evolutivo.
Da lungo tempo, ormai, vediamo alcune associazioni animaliste animarsi contro associazioni vegane perché, a detta delle prime, non sono coerenti con la scelta etica come loro vorrebbero che fossero.
Queste lotte, diatribre, critiche fanno perdere energie preziose.
E’ come se una una Nazione investisse parte delle proprie risorse economiche per comprare aerei da caccia militari invece che investire in azioni per il bene collettivo.
Fruttalia si unisce e collabora volentieri con qualsiasi struttura o associazione che promuove il benessere, l’etica e le scelte alimentari sane, gentili e rispettose degli altri. Ci piace la filosofia del mutuo soccorso che anche noi pratichiamo al meglio che possiamo sul nostro forum e con altre iniziative come il nostro progetto “Un Veg* in più!” ovvero organizzare un pranzo per coinvolgere i “non ancora” veg* e a sensibilizzarli alla causa.
Più velocemente si ingrandisce il popolo vegano e più velocemente cesseranno i maltrattamenti animali!
A questo noi ci siamo uniti e in questo continuiamo a rispecchiarci.
Noi non parteggiamo per nessuno e se siamo qui a parlare (scrivere) con voi è perché siamo neutrali e crediamo nell’universalità e nella fratellanza umana e animale.
Boicottare le associazioni vegane è controproducente soprattutto per la causa animalista!
Addirittura, però, ci sono associazioni che si spingono oltre in questa insana corsa al boicottaggio.
Boicottano non solo le associazioni vegane su cui riversano le critiche, ma anche le associazioni che collaborano con esse!
Sembra di vedere gli USA che boicottano i paesi che commerciano con l’Iraq, promuovendo una subdola forma di ricatto.
Abbiamo avuto modo di conoscere via mail una di queste oppositrici che, attivista da molti anni, promuove questi boicottaggi invece che promuovere e ampliare la scelta vegan coerente.
Guerra, guerra e ancora guerra… cosa cambia dalle guerre che ci sono con carri armati e missili? Odio e disprezzo nelle parole, comprensione e perdono quasi dimenticati.
Fruttalia vuole crescere e partecipare alla creazione di un mondo e uno stile veramente etico dove regni il rispetto. Anche per questo motivo stiamo avendo successo e condivisione dal pubblico.
Noi abbiamo già sensibilizzato molti “non Veg” che ora sono contenti di condividere un’alimentazione ed uno stile di vita assolutamente rispettoso per gli animali.
Rinnoviamo la domanda: <<Non sarebbe meglio vedere ciò che ci unisce piuttosto che cercare sempre ciò che ci divide?>>
In un mondo che ci avvilisce con le tasse, ci sommerge di inquinamento, ci avvelena con auto a combustile fossile, sostiene che è normale bere il latte animale di altre specie e dove il Mac Donald’s è la scelta preferita dei bambini piccoli, combattere chi sta facendo qualcosa per divulgare la scelta vegan è una scelta poco armoniosa. Anche se lo stile con cui questo viene fatto non è pienamente condiviso.
Lasciamo la guerra ai guerrafondai.
Il mondo cambierà solo con il buon esempio e con l’elevazione delle nostre coscienze.
<<Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo>> professava Gandhi.
Lo staff Fruttalia
Belle parole, che condivido in pieno. Personalmente credo che ci siano dei vegani che lo sono per sentirsi superiori agli altri, che si impegnano in lotte importanti per stimolare il loro ego, perché alla fin fine non sono delle gran belle persone dentro, e lo dimostrano col loro modo di fare. Peccato per loro e peccato per gli animali che intanto subiscono.
Come dico sempre: sai come se la ridono i direttori delle lobby della carne e dei consorzi che spacciano prodotti animali a vedere queste lotte? Forse hanno anche i loro metodi e le loro strategie per fomentarle e non ne sono completamente estranei… Per fortuna ho meglio da fare nella mia vita che pensare alle guerre, sono fra quelli che non hanno nemici, ma un po’ di pena e compassione le riservo a chi, poverino, è costretto a vivere in lotta perché non sa fare altrimenti.
Ammiro piuttosto chi riesce serenamente, come voi, ad esserne cosciente, parlarne, ma anche passare oltre, conscio che c’è ancora molto da fare!
Buon lavoro ragazzi: continuate così!
Condivido appieno l’idea che un sano spirito di collaborazione e di armonia, nel rispetto delle diverse sfumature di pensiero, dovrebbe essere la base per chi opera nella stessa direzione. Credo, in realtà, che il rispetto reciproco dovrebbe esistere anche tra chi la pensa in modo diametralmente opposto, figuriamoci per chi abbraccia un cammino di vita simile!
Che la fratellanza – tra esseri umani e con i vari regni della Natura – possa diventare una realtà di fatto nei prossimi decenni!
E’ naturale che il veganismo crei divisioni e venga attaccato, perché è a tutti gli effetti una religione fondamentalista, e sappiamo tutti i danni che le religioni fondamentaliste apportano alla società.
L’animalismo, invece, è una corrente di pensiero logica, coerente e totalmente compatibile con la scienza.
I vegani hanno il merito di essere persone molto sensibili, cosa rara e apprezzabile in questo mondo freddo, ma hanno perso totalmente la chiarezza e la lucidità mentale per capire che un mondo in cui il cibo animale è vietato va contro qualsiasi legge naturale, ecologica e biologica.
Con queste premesse, è normale che i vegani di qualsiasi setta si aggrappino disperatamente alle proprie piccole convinzioni cristallizzate e spendano tutte le proprie energie per distruggere le convinzioni altrui.
Facciamo uscire questo articolo in prima pagina del Corriere, della Repubblica e di qualche altro quotidiano nazionale? 🙂
Non voglio fare l’ipocrita, è capitato anche a me di attaccare, non chi non condivide una scelta, ma sopratutto chi non vuole capire certe cose solo perché si copre orecchie e occhi. Ne nascono discussioni che fanno solo male.
In questi tre anni di vegan crudismo credo di essere cresciuto molto e di aver capito molte cose.
Ora riesco a non attaccare quasi mai, e a diffondere il messaggio di questo bel post.
Incredibilmente (ma nemmeno tanto incredibilmente) le persone ascoltano di più. Siamo tutti sulla stessa barca, dobbiamo remare insieme e non contro.
So di gruppi di animalisti vegan che si ritengono soddisfatti se nella manifestazione sono riusciti ad attaccare e insultare abbastanza. È indecente questa cosa, non ha senso.
Adesso mi fa sorridere chi (dal dottorone di turno al semplice vicino di casa) pensa di sapere tutto sull’alimentazione e sulla salute umana. Se mettessimo insieme tutti i migliori scienziati e nutrizionisti della terra, compresi gli igienisti che apprezzo particolarmente, non credo che arriveremmo a conoscere il 5% di tutto il sapere sulla salute umana. Se poi pensiamo che potremmo essere un esperimento genetico, tutti i calcoli sulla naturalità e l’evoluzione di un certo tipo di alimentazione se ne vanno a ramengo.
Ognuno è giusto che sia libero. Qualche settimana fa parlando con degli amici, dicevo loro che mi sarebbe piaciuta una tavolata imbandita di ogni cosa, dove ognuno si siede e si serve quel che vuole. Frutta, verdura, cibi cotti e crudi. Mi verrebbe da dire cibo vegan ovviamente, non credo sia una chiusura mentale questa, ma un atteggiamento etico consapevole. Immaginate un dipinto dell’ultima cena focalizzato sul cibo in questo modo? Bello!
A presto Luca e Silvio, ciao!
@Fausto: apprezzo molto i tuoi articoli anche quando non mi trovano d’accordo al 100%. Però questo tuo commento mi sembra proprio uno di quelli che genera divisione. Attenzione che saperne tanto non significa sapere tutto. Questo sapere tutto ci sarà concesso (forse) quando saremo in un’altra dimensione. Quanto alla naturalità, ci credo molto anche io, ma ultimamente questa convinzione inizia a vacillare. Potrebbe anche non esistere nulla di naturale a questo mondo.
Ciao!
Una cosa che mi ha sempre fatto colpo è che la non violenza potesse essere a volte violenta. Vivendo in una cultura competitiva noto con rammarico che la dinamica del “io ho ragione e tu hai torto” “io sono migliore di te” o ancora “gli altri si che sono in gamba mentre io no” pervade anche l’immaginario del mondo dei salutisti/etici/non violenti.
A metà degli anni 90 John Forbes Nash Jr. vinse il premio nobel per l’economia è un matematico grazie ai suoi studi di matematica applicata alla “Teoria dei giochi”, dove dimostrò si basi matematiche appunto un principio assai semplice: “collaborare è più conveniente che competere”. La diversità pertanto non è un ostacolo ma una ricchezza. Eppure sempre più in nome della diversità si erigono muri e si combattono guerre perdendo tempo (bene sempre più prezioso e scarso) e risorse. Madre natura ha parecchio da insegnarci su questo aspetto. Milioni di specie animali e vegetali collaborano e si scambiano continuamente informazioni e aiuti.
Chissà dove potrebbe arrivare l’umanità se solo fossimo più inclini ad accogliere il diverso…
@Valerio: fantastico quanto hai detto! Ricordo le lezioni di algoritmi avanzati in università! È quello che noi umani non riusciamo a capire. La permacultura mi sembra un ottimo esempio di questo funzionamento.
Ciao!
Epineo, tutti hanno il diritto e il dovere di formulare nuove ipotesi e rimettere in discussione vecchie tesi. Ed è anche legittimo porsi le domande che ti sei posto tu: forse l’uomo è un esperimento genetico? Forse non esiste nulla di naturale a questo mondo?
Ma non devono restare parole buttate là in modo retorico che non conducono da nessuna parte.
Non è solo una questione di conoscenze, ma di esperienze. Due persone che non hanno le stesse esperienze in comune (almeno quelle importanti) potranno discutere quanto vorranno, ma non ci sarà mai un’evoluzione reciproca. Al massimo, sarà uno che soverchierà sull’atro, in modi più o meno subdoli.
La libertà di esprimersi ed “evangelizzare” deve essere garantita, ma dovrebbe essere punito qualsiasi ricorso a mezzi dialetticamente scorretti. Come ad esempio l’incoerenza, di cui i vegani sono purtroppo maestri, oppure sfruttare la scienza ufficiale solamente quando conviene e snobbarla dogmaticamente tutto il resto del tempo, oppure mischiare argomentazioni etiche e scientifiche nello stesso discorso, o addirittura nella stessa frase.
Il problema non è che tutti abbiamo l’impressione di aver trovato la “Verità”, perché questo è un meccanismo senza dubbio insito nel funzionamento della psiche umana. Il problema è invece che questa impressione duri per tutta la vita o che addirittura si rafforzi proporzionalmente al proprio investimento di energia nel tentativo di difforderla.
Ciao 🙂 anni fa quando facevo parte alla massa dormiente, facevo tutto quello che i mass media mi comandavano di fare…. mangiavo la mia nutella, bevevo il mio latte e caffè,mangiavo i formaggi..ero rintronata…odiavo tutto, mi dava fastidio tutto mi sentivo come un tirannosauro…ora che onestamente mi nutro di quello che mi offre la madre terra e mantengo il corpo alcalino, sono mentalmente libera non odio nessuno e mi piace e mangio crudo tutti i frutti della terra senza disprezzare niente mi sento come un brontosauro 🙂 ,perciò secondo il mio modesto parere chi attacca, crea polemiche sono individui con il corpo molto acido, ed è inutile invitarli alla” gnosticità”, penso che sia inutile dare spiegazione alla gente che non sente…tanto meno convincere nessuno..ma le persone quando sono pronte seguono la strada che ritengono giusta per la loro mente, certo informare le persone della esistenza di certe verità..e senza suonare il piffero magico la gente seguirà il percorso giusto per loro. Grazie 🙂 ciao.
Parole che scaturiscono da un grande equilibrio le tue,caro Luca e da un sano percorso interiore Concordo pienamente con il tema che ci hai esposto.Nel mio diventare vegana ,per fortuna,ho incontrato persone serene,incoraggianti e tolleranti ed e’ stata una trasformazione naturale,semplice.Forse non sarebbe stato così se avessi letto alcuni articoli al vetriolo che fanno solo male a tutti.Ricordiamo sempre di collaborare e amarci,per il bene comune.
Un articolo pieno di rispetto di valori all’insegna dell’amore per ogni forma di vita e di ogni pensiero……
Si, il rispetto per tutti, anche per chi segue percorsi diversi dal nostro è secondo me la prima regola per costruire insieme un miglioramento della società.
Quando vedo persone, gruppi, movimenti, associazioni, più intente a litigare tra loro che a costruire insieme un cambiamento positivo, non posso che provare pena…
In fondo non servono poi tante regole da seguire… Se non ricordo male S. Agostino diceva qualcosa tipo “Ama e fai quello che vuoi”… Ecco l’unica regola che se seguita porta sempre e comunque a costruire insieme agli altri…
🙂