Differenza tra mangiare e nutrirsi
Si discute spesso di cibi acidi e cibi alcalini e della corretta combinazione degli alimenti che ingeriamo, ma c’è una profonda differenza tra mangiare e nutrirsi;
Mangiare, quasi sempre, equivale a riempirsi la pancia, a saziarsi delle cose che ci appetiscono;
Nutrirsi invece è dare all’organismo le sostanze che servono a conservare la salute.
Ma non è quello che mangiamo ciò che assicura il benessere, bensì quello che digeriamo e assimiliamo. Se non digeriamo e assimiliamo correttamente quello che mangiamo, si vengono a creare spreco di energie digestive e uso scorretto di risorse vitali.
Una buona digestione
Un’alimentazione con cibi tra loro incompatibili per tempi di digestione genera decomposizione e fermentazione a livello gastro-intestinale; i prodotti della decomposizione batterica sono gli stessi, sia che si sviluppino all’interno del nostro stomaco sia al di fuori. Combinazioni sbagliate si trasformano in sostanze dannose, veleni che il corpo deve eliminare utilizzando le sue riserve vitali.
“La putrescenza che insorge nell’apparato digerente non è meno ostile alla vita e alla salute di quella che ha luogo in un pozzo di rifiuti”. (H. Shelton)
Per ogni cibo che ingeriamo il nostro organismo emette secrezioni differenti: il tipo di succo che viene emesso dallo stomaco è determinato dal tipo di cibo ingerito. Per questo è meglio evitare consumare nello stesso pasto alimenti proteici e amidi . La digestione di carboidrati e proteine richiede ambienti differenti tra loro al punto che l’uno neutralizza l’altro e questo genera fermentazione, perché l’acido inibisce la digestione dell’amido. Cereali e legumi, cioè proteine e amidi, producono facilmente fermentazione. Potremmo dire che, ciò che ha mescolato la natura è digeribile, e ciò che ha mescolato l’uomo risulta indigesto.
Putrefazione e fermentazione digestiva
Le fermentazioni che iniziano nello stomaco continuano poi nell’intestino. I cibi che richiedono la condizione alcalina per essere digeriti non dovrebbero essere mischiati con cibi che richiedono la condizione acida. Anche se è vero che la natura mischia nello stesso alimento amidi e proteine, c’è differenza tra un alimento isolato e il miscuglio con altri alimenti aventi caratteristiche diverse. Se mangiamo un solo cibo a pasto il nostro organismo è in grado di adattare i suoi succhi digestivi, ma se si mischiano molti cibi questo adattamento è reso difficile se non impossibile. Comunque non è ciò che facciamo occasionalmente che causa il problema, ma è l’abitudine.
Preferibilmente evitare di consumare grassi e proteine insieme, perché il grasso esercita un potente effetto inibitore sulla produzione del succo gastrico necessario per digerire cibi ricchi di proteine. I grassi quando sono ingeriti da soli rimangono a lungo nello stomaco e quando sono consumati con altri alimenti ne ostacolano la digestione. A causa della presenza di grasso l’amido ristagna nello stomaco causando fermentazione. Grassi e proteine sono una combinazione difficile da digerire.
Non consumare amidi e zuccheri insieme. Lo zucchero nella bocca provoca la produzione di saliva, ma non di ptialina, l’enzima preposto per la digestione dell’amido. I monosaccaridi (cioè gli zuccheri semplici) ed i disaccaridi, fermentano più rapidamente dei polisaccaridi. Lo zucchero viene digerito per primo e la conversione dell’amido in zucchero viene ostacolata. Lo zucchero oltre ad inibire la secrezione del succo gastrico, genera fermentazione e ritarda la digestione. La stessa regola vale anche per il miele.
Non mangiare diversi tipi di amidi nello stesso pasto, perché il nostro apparato digerente si può occupare di una sola forma di amido alla volta, diversamente uno degli amidi resta intatto nello stomaco ritardando la digestione degli altri alimenti.
Non mangiare frutti con proteine; i frutti si combinano bene con alcuni vegetali, verdure, ed è sempre meglio mangiarli da soli, ma evitarli assieme alle proteine e gli amidi. L’ideale è non consumare più di tre frutti a pasto, tra loro compatibili, come per esempio uva, banana e mela. In sostanza la frutta ostacola la digestione degli altri alimenti: andrebbe consumata da sola e lontana dai pasti. (o come unico pasto )
In particolare: gli amidi vanno combinati con verdure, grassi e oli; le noci con verdure e frutti acidi; cereali e legumi con verdure; meloni e simili sempre da soli e lontani dai pasti. Per chi ancora, purtroppo, mangia uova e formaggi, questi dovrebbero essere abbinati con verdure. Il latte sempre da solo.
Rielaborazione da uno scritto di Franco Libero Manco; Presidente AVA (Ass. Vegetariana Animalista)
Salve e complimenti per l’articolo, ero desideroso di avere conferma sulla combinazione di frutta oleosa con frutta acida che pensavo andasse assunta categoricamente da sola.
Quello che ho capito è che le proteine vengono facilmente digerite in ambiente acido quindi si intende a livello stomaco, giusto? Per cui l’acidità degli agrumi aiuterebbe assieme ai succhi gastrici alla disgregazione delle proteine solo in quel tratto senza poi interferire con i processi a livello duodenale per l’alcalinizazione degli agrumi? Ringrazio per la gentile risposta.
Saluti
Marco