Lettera aperta per gli amici della filosofia Ubuntu

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Zemanta Related Posts ThumbnailCari amici vi aggiorno…….

Mi rivolgo a tutti indistintamente, ma sopratutto a coloro che seguono il progetto dell’ Villaggio Ecologico e fruttariano, e  hanno compreso la filosofia dell’Africa sub-Sahariana. Ubuntu  nel suo principio intrinseco della condivisione, e fra queste si identificano nei principi del vero senso di Ubuntu:

«Io sono quello che sono per quello che tutti siamo»
«Io sono perché noi siamo»
«Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti»
«Umanità verso gli altri»

Sono da poco tornato dal Brasile, dove finalmente ho trovato una terra di appoggio grazie all’Ecovila do Tibà .Un  gemellaggio molto gradito che avevo tanto cercato e che apre scenari di appoggio locale tropicale. L’ideale del sogno di condivisione Ubuntu, inizia quindi a muoversi verso fattezze sempre più reali. E il progetto si definisce pian piano che crediamo questo sogno sia possibile………E a questo proposito mi viene in mente  quello che affermava Richard Bach nel suo romanzo “Illusioni” :

 “Mai ti è concesso un desiderio senza che ti sia dato anche il potere di farlo avverare”

Ed io credo in questo…e prima o poi lo realizzeremo sia ai tropici che qui in Italia, un progetto di vita ecologica, naturale e quanto mai fruttaliana.

Ma c’è  un… “ma” !!! ….. da soli non si va da nessuna parte ….e nessuno da solo potrà mai formare nulla di tutto questo……Si possono cercare persone, terre, proporre studiare come ho fatto io in questi ultimi 3 anni  ….viaggiare, cercare terre,….imparare tecniche costruttive con materiali naturali, apprendere la permacultura per orto e per gli alberi da frutta, ….ma da solo rimarrà esperienza per me e basta.

Da solo , lo ripeto, purtroppo non si può fare nulla di tutto questo.E questa è la differenza tra ECO-villaggio ed EGO-villaggio.

Mentre, se invece trovassimo vera unione di intenti, di sforzi e di tempo dedicato a questo progetto ….allora si che  i tempi che si accorcerebbero e vedremmo le prime albe e tramonti assieme sul nostro bel terreno fruttariano..

Capisco ovviamente …che non tutti sono pronti per una vita in comune, e che è anche difficile che ti regalino qualcosa su questo pianeta se prima non te lo sei meritato con attività fisica o mentale attiva e produttiva che qui chiamano lavoro. Ma esistono persone che hanno voglia di tirarsi su le maniche e cambiare veramente questo mondo, in maniera pratica, con poche parole  e molti fatti.

E cosi, mentre alcuni pensano che il progetto Ubuntu vada avanti da solo per potere divino…e aspettano che sia completato per andarci a vivere……..noi cerchiamo invece fratelli di percorso che credono nella condivisione dei ruoli e delle energie …… e che sanno che c’è lavoro da fare e spese da sostenere per macchinari, per gli alberi, per il terreno, per i materiali delle case, per i trasporti, etc etc E quindi, anche considerando di volerci  staccare dall’uso del denaro, dovremmo ancora considerarlo per un pò di tempo

Ubuntu significa condivisione e quindi non ci saranno subito case, lotti condominio, vendita di spazi. Ubuntu significa voler crescere assieme ed aiutarsi reciprocamente per il bene comune, con la creazione di un “consiglio” che decide assieme sui lavori da fare, su ciò che bisognerà costruire, su come , dove e quando farlo, etc.

Altra situazione che ho notato è questa: ci sono quelli che vedono i tuoi sforzi , che ti sdoppi per realizzare questo progetto e continuano a dire in giro che è difficile e che non ce la farai mai e che qui e che lì…….etc etc  Io li capisco: so che sono curiosi sull’ecovillaggio, ma  hanno i loro “impicci” mentali, relazionali , famigliari o di lavoro  o altro, che impedisce loro di credere o  dedicarsi a queste realizzazioni. Per evitare quindi di non mollare, mi ricordo sempre la favola della rana sorda

E ora riassumo il punto della situazione 2015:

Il progetto originario (almeno per me) era realizzare un 70-80% di vita tropicale e un 20-30% di vita europea durante la nostra estate……Ma ora, per alcune ragioni personali, ho deciso di iniziare partendo da proporzioni invertite…e quindi,  al momento, cercare un luogo qui in Italia, possibilmente nel Lazio per vari motivi logistici.

Una piccola base  italiana di Ubuntu in cui iniziare a piantare alberi, fra cui quelli antichi; una base da cui fare progettare insegnare ed apprendere; una base che farà “da ponte” ad un’altra che troveremo in un Paese extraeuropeo (probabilmente il Brasile, appunto) e che potrà essere dimora per coloro che vorranno insediarsi in pianta stabile o semplicemente sede per svernare al caldo e al sole  durante il nostro inverno Europeo .

Iniziando dalla terra in cui viviamo, dove partiremo con progetti pilota di costruzioni ecologiche e di permacultura con frutta anche in serra o sotto cupole speciali (geodetiche) per esperimenti di frutta tropicale da far nascere qui, anche con geotermia del terreno e che poi esporteremo nelle altri sedi future su questo pianeta.

Ecco alcune caratteristiche che un “Ubuntiano” dovrebbe avere :

  • Flessibilità
  • Pazienza
  • Costanza
  • Dedizione
  • Rispetto
  • Spirito di condivisione
  • Voglia di aiutare
  • Voglia di imparare
  • Disponibilità ad essere aiutato
  • Cooperazione invece di competizione
  • Cambiare la parola EGO e riscriverla ECO nel nostro dizionario mentale
  • Amorevolezza verso sé stessi e gli altri esseri viventi

Per chiarire ancora meglio un concetto fondamentale riporto  la frase : “Ubuntu non significa non pensare a sè stessi; significa piuttosto porsi la domanda: voglio aiutare la comunità che mi sta intorno a migliorare? ” .

Per chi  volesse approfondire la storia di Ubuntu legga l’articolo : Ecovillaggio Ubuntu;… Frutta, Sole, Mare, cooperazione , dove si racconta la storia della parola Ubuntu.

E infatti  vi dico che se non si contribuisce con l’energia (positiva),con il lavoro, il progetto non potrà crescere o,  se lo farà si compirà molto lentamente, perchè non si cambia il mondo da soli.

Uno dei desideri che noi di Ubuntu vogliamo raggiungere, è di staccarci gradualmente dal circolo vizioso dei soldi.. Ma anch’ essi servono all’inizio e non abbiamo nessun sostenitore filantropo che possa aiutarci ..questa è la realtà. E infatti non abbiamo ancora una  “terra promessa”….

terra cuore arcobaleno

Ma il punto focale di  questo progetto non è la terra, ma “il gruppo”!!!   Siamo noi, le persone, le anime che lo creeranno…..e poi viene il resto……poi si lavora sull’imparare a   condividere, a fare progetti, etc etc ….  armonia di intenti e di energie .

Il progetto Ubuntu è attivo da quasi tre anni e da un paio di anni, è nella fase costruttiva di ricerca del “gruppo” di partenza.

Qualcosa abbiamo fatto e qui, nei seguenti articoli, potete leggere e conoscere, se volete, un poco di  storia, viaggi e  e proposte varie :

Dai tropici, con frutta-lia ed energia solare!

Relazione incontro Ubuntu Marzo 2014

Relazione 2°Incontro nazionale EcoVila Ubuntu Roma 28-29 Dicembre 2013

 

Il  progetto è  grande, enorme, sicuramente ambizioso per gli obbiettivi che ci siamo prefissati. Raggiungerli tutti in breve tempo è complesso, ma facendo un passo alla volta arriveremo dove vogliamo.  

Sono cosciente che  la sua realizzazione non sarà facile, nè tanto meno fattibile in breve tempo. Sono realista , ma nulla impeidisce di lavorarci e divulgare l’idea.

L’obiettivo è allontanarsi sempre di più dalle dinamiche del “sistema”, dalle comodità, dalla sfera di “benessere sicuro”…… ma è inutile prendersi in giro, lo ripeto, per avviare un bel progetto ci vogliono molti soldi,  ma, ancor di più, c’è bisogno di persone disposte a rimboccarsi le maniche ed affrontare del duro lavoro.

Per questo abbiamo scelto la via graduale, leggera, ma saggia e cosciente.

Non è facile gestire un sogno così grande partendo praticamente solo da idee, lottare con il carico delle paure che la maggior parte di noi ha.

Ed è, per assurdo molto più semplice….rimanere comodi nella propria zona di comfort, pur non essendone soddisfatti,  che uscire dagli schemi che ci sono stati imposti e cercare di fare qualcosa di diverso, qualcosa di più grande e bello……Tutti sono comodi nella propria casetta, con la propria automobile, vicini ai propri cari e amici, piuttosto che avere le mani nella terra e lottare per organizzare una vita sociale armoniosa e rispettosa risolvendo conflitti invece di crearne.

Ogni timore, dubbio ed esigenza è comprensibile; ed infatti non stiamo proponendo un monastero di clausura, ma, al contrario, un progetto in cui ognuno possa contribuire con un idea e una, o più abilità personali.

Siamo tutti pronti, ognuno a suo modo, a metterci in gioco e partecipare, ma dobbiamo avere la giusta determinazione e la giusta pazienza per creare una base solida che permetta ad Ubuntu di diventare non più un semplice sogno mentale, ma una realtà solida che funzioni ed abbia i suoi equilibri e che, soprattutto, duri nel tempo.

Per tutti coloro che volessero approfondire queste tematiche, noi di Ubuntu saremo lieti di condividere il progetto nell’incontro che si terrà a Roma alle ore 14:00 del 31 maggio 2015 al Parco della Caffarella, incontro al quale abbiamo dato un nome significativo:

“Crescere assieme, aiutandosi reciprocamente ”

Per maggiori info Rome-fruit-fest-primavera-2015

Ricordo la mail legata a info e adesioni:

ecovilaubuntu@gmail.com 🙂

Grazie a tutti

Luca Speranza

(Con la partecipazione del amico co-fondatore Luca De Liberali)

 


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2 COMMENTI

  1. Ciao Luca! Sono attratta molto da questo progetto. Volevo sapere se stavate cercando terreni nel Lazio o ne avete già trovati. Io e la mia famiglia abbiamo 2 ettari di terreno a a Fiumicino, dove abito. Ci paghiamo solo tasse e non possiamo sfruttarlo perchè è grande per essere lavorato e da tempo cerco un modo per unire forze e utilizzarlo. Potrebbe interessare? Io, il mio compagno e i miei piccoli saremo al Fruit fest!!!! 🙂

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