Ho colto l’opportunità di proporre un interessante romanzo, scritto da un amico su un argomento che mi ha sempre interessato. Il tema si sviluppa attorno la storia di un uomo normale, con una vita e un lavoro normali, che a un certo punto si accorge di non essere più legato al bisogno primario del cibo. La nascita di una nuova specie che può incoraggiarci , spingerci nel salutare percorso della frugalità.
LA TERZA ELICA
di Dario Morandi
PRESENTAZIONE: Sempre più spesso si legge di nuovi metodi d’apprendimento basati sul divertimento, sullo svago e sul gioco, ed è con questo spirito e con questo intento che ho scritto questo breve romanzo, “La terza elica”.
La storia e gli accadimenti in esso contenuti, nascono totalmente dalla fantasia dell’autore, il protagonista e i personaggi in esso raccontati sono completamente immaginari, come in tutti i romanzi che si rispettino. Ma a differenza dei racconti “normali”, alla fine della lettura, ci rimane qualcosa in più (o almeno io spero), non solo delle informazioni utili che ci svelano un mondo spesso nemmeno immaginato dai più, ma ci lasciano una nuova visione della realtà che può persino essere utile alla nostra vita.
“La terza elica” è un romanzo che si può leggere su più livelli: come una storia leggera e piacevole, certamente in grado di allietare i nostri momenti di lettura grazie a una scrittura fluida e leggera, ma mai banale; come un testo ricco di informazioni utili e pratiche per capire perché il mondo funziona in un certo modo… e non in un altro; e infine – ma non meno importante – come uno stimolo, una scintilla, che si accende nel nostro animo affinché noi si prenda finalmente in mano le redini della nostra vita per portarci là dove davvero anela la nostra anima.
Un luogo che però non è un luogo, ma un modo d’essere, purtroppo sempre più spesso trascurato per far fronte a delle esigenze che, a pensarci bene, non corrispondono quasi mai con le nostre.
Sonny, il protagonista di questa storia, ha davvero qualcosa d’importante da raccontarci, qualcosa che ha cambiato la sua vita in modo radicale e che certamente non mancherà di influire in qualche modo anche sulla nostra vita… e magari anche sulle nostre scelte.
Esposizione sintetica e schematica del romanzo:
Un viaggio iniziatico attraverso una nuova condizione di esistenza.
Nuove potenzialità che emergono dal nostro DNA, trasformandoci in “Aviatori dello spirito”.
“La Terza Elica” è un romanzo iniziatico. È la storia di Sonny, un uomo normale, con una vita e un lavoro normali. A un certo punto però Sonny si accorge di non essere più legato al bisogno primario del cibo. Inizialmente vive questa situazione con preoccupazione, la progressiva perdita dell’appetito genera nel protagonista il timore di essere affetto da qualche rara malattia. La medicina ufficiale, però, non sembra in grado di fornire risposte soddisfacenti a questa sua insolita situazione e così, nel tentativo di capire cosa gli sta succedendo, entra in contatto con una serie di personaggi che lo guideranno nel suo risveglio “coscienziale”. Forse quella che inizialmente credeva una disgrazia di cui aver paura, è invece una meravigliosa opportunità per scoprire il senso vero della vita e la dimensione dell’inganno e dell’illusione nella quale gran parte dell’Umanità sembra essere caduta. L’affrancamento dal cibo, la refrattarietà al caldo e al freddo e l’immunità da qualsiasi malattia spingono Sonny a riconsiderare tutta la sua vita.
“Perché bisogna lavorare?”,
“Perché abbiamo bisogno del denaro?”,
“Perché non siamo quasi mai liberi di fare scelte del tutto indipendenti?”,
“Abbiamo davvero bisogno di tutti i beni materiali che la società moderna ci vende come indispensabili?”.
Queste sono alcune delle domande alle quali Sonny cercherà di dare una risposta, con l’aiuto di alcuni nuovi amici che incontrerà lungo il suo cammino di crescita.
Sonny scoprirà anche di non essere il solo ad aver sviluppato queste incredibili possibilità: dal 2012 infatti, sembrano essere in costante aumento nel mondo le persone dotate di un DNA “potenziato”, composto cioè da tre filamenti anziché due, “La Terza Elica” è il nome che si è dato un gruppo di questi “Nuovi Esseri Umani”, si definiscono “Aviatori dello Spirito” ed è anche grazie a loro che la fine del mondo (la fine di “un tipo di” mondo) ha inizio, una rivoluzione “dolce”, che presto o tardi coinvolgerà tutti e costringerà molti a rivedere le proprie scelte e le proprie responsabilità.
Ho definito questo lavoro un romanzo iniziatico perché la storia che fa da sfondo funge da pretesto per una disamina alternativa dei meccanismi che governano il mondo e la nostra società.
CONSIDERAZIONI dell’autore
Quando ho scritto questo libro, il primo di una ancor breve ma entusiasmante carriera, mi piaceva fantasticare di interviste e conferenze stampa, come quelle degli scrittori veramente famosi e, con una piccola e innocua concessione al mio ego mi immaginavo che molti mi avrebbero posto la fatidica domanda alla quale gli autori miei idoli hanno dovuto rispondere tutte le volte che pubblicavano e promuovevano un nuovo lavoro: “Ma come ti è venuta questa idea?”
E finalmente quel giorno è arrivato anche per me, in piccolo ovviamente, ma quando ho avuto l’opportunità di presentare “La terza elica” per la prima volta in una libreria pubblica, mi sono sentito rivolgere anch’io quella stessa domanda, “Come ti è venuta l’idea?”. Per me è stato un traguardo importante perché quando una persona che non ti conosce, impiega parte del suo tempo per leggere qualcosa che inizialmente hai scritto solo per te stesso, e non si accontenta di conoscere la parte scritta ma desidera scoprire la genesi di quell’idea, di quella intuizione, significa che in qualche modo quello che hai scritto ha toccato l’anima del lettore e averne un riscontro tangibile è per me ogni volta un privilegio raro, un onore.
La cosa veramente incredibile, è che, nonostante siano passati ormai quasi quattro anni dalla prima stesura di questo piccolo libro, mi ricordo ancora con estrema precisione e chiarezza il momento esatto in cui si accese la scintilla che poi diede vita a tutta la trama. Ovviamente, come sempre succede in questi casi, all’inizio era solo una piccola, flebile fiammella, che si sarebbe potuta spegnere al primo flebile soffio di vento, ma per mia fortuna ha resistito a tutte le mie paure e le insicurezze (“Ce la farò? Riuscirò ad arrivare fino alla fine? E se perdo solo del tempo?”).
Quella voce che ci vuole sempre boicottare nei nostri migliori propositi è veramente bastarda, ma nonostante all’inizio non avessi la benché minima idea di come il lavoro avrebbe potuto procedere, mi ci sono buttato con fiducia e caparbietà.
Era una mattina d’inverno, molto nuvolosa, molto piovosa, molto fredda e molto buia… insomma, non proprio una di quelle giornate in cui una persona si sente invitata al buonumore. E infatti anche il mio stato d’animo in quella giornata in bianco e nero, si trovava abbondantemente sotto i tacchi. Ricordo che guidavo distrattamente per recarmi al lavoro, senza averne la minima voglia, quando a un tratto e a voce alta mi sono chiesto: “Ma perché devo per forza andare a lavorare che non ne ho per niente voglia? Non è giusto.” La risposta arrivò crudele e spietata nella sua disarmante verità, in una manciata di secondi, “Perché devi mangiare caro mio. Se non vai a lavorare, come li guadagni i soldi per comprarti da mangiare?” E in quel momento mi si è aperto un mondo. Stavo facendo un lavoro che non avevo più voglia di fare e vivevo una vita che non avevo più voglia di vivere, “solo” per riuscire a procurarmi il cibo. Certo, con quei soldi facevo fronte anche a tanti altri bisogni, sia primari che fittizi, ma il punto centrale era il cibo, quei soldi mi servivano principalmente per il mangiare.
Da piccolo mi piaceva fantasticare su come sarebbe cambiata la mia vita se un qualche evento straordinario, come quelli che si leggevano nei fumetti, mi avesse trasferito qualche super potere e i super poteri su cui fantastica un bambino sono molto spettacolari; avere una super forza, saper volare o arrampicarsi sui muri (ammetto che Spiderman è sempre stato il mio preferito), ma una volta adulti forse ci accontentiamo di poteri molto più “pratici” e il potere su cui fantasticai io quella mattina in auto in mezzo al traffico fu: “Come cambierebbe la mia vita, o la vita di qualcuno, se a un certo punto scoprisse di non essere più legato al bisogno primario del cibo? Quanto sarei libero, libero davvero, se a un certo punto potessi vivere, bene e in salute, senza mangiare?” È stato un momento molto forte, come se qualcuno mi avesse acceso un led luminoso in mezzo agli occhi… e da lì è partito tutto.
Avevo letto qualcosa sui “breathariani” (o anche detti pranici, persone che sostengono di poter vivere senza mangiare – non cibi solidi almeno), ma per quanto io non escluda mai nessuna idea a priori, dubitavo (e dubito tutt’ora) che sarebbe mai stato un traguardo per me raggiungibile… e infatti continuo a mangiare regolarmente ogni giorno e benché io segua un’alimentazione totalmente vegan, non sono mai riuscito ad osservare digiuni più lunghi di una giornata. Solo un’estate in vacanza in Corsica, riuscendo a godere dei benefici e nutritivi raggi del sole ogni giorno all’alba e al tramonto, ho potuto sperimentare un sensibile abbassamento del bisogno di cibo solido. Purtroppo però, una volta tornato alla vita di tutti i giorni e al ritorno delle rigide temperature dell’inverno, tutto è tornato come prima. Tuttavia ho potuto vedere e conoscere di persona, una realtà che avevo sempre creduto impossibile e per me questa è stata una rivelazione davvero illuminante.
A cascata poi, è arrivato tutto il resto che ho inserito nel libro. Naturalmente vado ancora a lavorare, faccio ancora la spesa e mangio regolarmente almeno due volte al giorno. Ciò nonostante, da quella mattina, ha avuto inizio per me un’avventura straordinaria. Un’avventura grazie alla quale, non solo ho scoperto la magia della scrittura creativa (prima di allora, scrivevo solo articoli per blog), ma anche l’importanza dell’alimentazione e di come quello che “mettiamo dentro” il nostro corpo, influenzi in modo determinante, tutto quello che c’è fuori. Sia nel bene che nel male.
BIOGRAFIA
Dario Morandi è nato a Milano il primo dicembre del 1969. Nel contempo introverso e ribelle, mal si adatta al regime scolastico tradizionale preferendo un percorso educativo e didattico indipendente.Grazie a un amore innato per la lettura e a una insaziabile curiosità, nel suo percorso di crescita che si potrebbe definire “gnostico”, legge centinaia di libri dai generi e dagli argomenti più disparati: dal romanzo di intrattenimento fino ai saggi di divulgazione filosofica e scientifica.Nel 1993 si è trasferisce a Los Angeles, negli Stati Uniti e frequenta i corsi di musica presso il prestigioso M.I.T. diplomandosi con “Honores” in batteria e percussioni.“La terza elica” è il suo primo romanzo pubblicato per “Le Mezzelane Editori”, e nel gennaio di quest’anno (2020) è uscito il secondo lavoro dal titolo “FLAT”, edito da “Anima Edizioni”.
€ 14,00
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https://youtu.be/AdHIcl5poEs
Complimenti per il cambiamento, il problema ad esempio per me non ße tanto il mangiare, ma dipendere dal pagamento di un affitto, o per meglio precisare all’affittaiolo che mi appare, soprattutto quando un pó piú irrequieta di altri giorni,come un barracuda….Purtroppo!
Grazie Rita, non è detto che si debba fare tuto velocemente, è una questione di transizione. Ci vuole un percorso che può essere breve o più lungo a seconda del percorso personale e delle varie situazioni.