OSTRUZIONE E MUCO NELLA VISUALE EHRETIANA(di Valdo Vaccaro)
La formula ehretiana della vitalitàV = P – O, questa è la formula semplice e segreta della vitalità che Arnold Ehret (1866-1922) mette in evidenza nel suo Mucusless Diet Healing System, dove V sta per vitalità, P per potenza-efficienza-resistenza, e O sta per ostruzione, ingombro, tossine, muco, materiale estraneo, ovvero tutte le impurità interne che ostacolano la libera e fluida circolazione del sangue.
Il motore ideale è quello funzionante con la minor frizione possibile
Dall’equazione iniziale si capisce al volo che, più grande è il valore di O e più il motore umano si avvicina al punto di arresto e di collasso. L’ingegnere meccanico esprimerà questo fatto con una seconda identica equazione E = P – F, dove l’energia E (o rendimento netto) non equivale ai cavalli vapore della potenza P, ma agli HP meno la frizione F. L’obiettivo-chiave dell’ingegno umano è sempre stato quello di costruire il motore ideale, cioè il motore caratterizzato dalla minor frizione possibile.
Il segreto della vitalità è un tabù per la medicina
Se noi trasferiamo quell’idea della meccanica motoristica nel campo della meccanica umana, ci rendiamo conto di quanto tremenda, superiore ed assoluta potrebbe diventare la vitalità dell’uomo se solo andassimo a correggere gli errori concernenti la circolazione, la composizione del sangue, la costruzione del sangue e il metabolismo cellulare. Se andate a chiedere a un qualsiasi medico il segreto della vitalità animale ed umana, vi risponderà che tale segreto non esiste o non si conosce.
Questo perché la scienza dei nostri giorni non ama l’illuminazione ma il buio pesto, non sopporta gli sprazzi di luce ma preferisce la letargia intellettuale.
Struttura e funzioni del corpo umano
Dal punto di vista strutturale, il sistema umano va visto innanzitutto come un motore ad aria e a gas, costruito, ad eccezione della parte ossea, in materiale gommoso, elastico e spugnoso, chiamato tessuto carneo e tessuto muscolare.
Dal punto di vista funzionale, il sistema umano è una pompa ad aria compressa, con circolazione interna di liquidi come il sangue, la linfa e le acque interne, dove i polmoni sono la vera pompa e il cuore rappresenta la valvola regolatrice.
Esattamente l’opposto di quanto si insegna da 500 anni nelle scuole di medicina.
Vacuum e aria pressurizzata
C’è poi da considerare l’ambiente esterno, con la sua contro-pressione atmosferica che equivale a 14,5 libbre per pollice quadrato (o psi), corrispondente a 1 bar. Ad ogni espirazione noi creiamo un vacuum, un vuoto d’aria nella cavità polmonare. In altre parole l’organismo umano è interamente basato sull’inalazione di aria pressurizzata, e sulla espulsione di aria chimicamente modificata.
Contropressione atmosferica e struttura elastico-spugnosa
E’ evidente che il fattore P della formula ti consente di sopravvivere non più di 5 minuti senz’aria.
Ma il fatto nascosto, e mai abbastanza sottolineato, è che noi siamo movimentati e tenuti in vita semplicemente dalla contropressione atmosferica, e che questo è possibile proprio grazie al fatto di essere costruiti in materiale elastico e spugnoso dotato di capacità di vibrazione, di espansione e di contrazione. I due fatti concomitanti citati, contropressione atmosferica e struttura elastico-spugnosa, sono sempre stati ignorati dalla scienza e dalla medicina, e questo è il motivo per cui la medicina moderna non conosce ancora il segreto della vitalità.
L’importanza fondamentale del respiro e dell’aerobica
Il chimico Hensel ha dimostrato come l’elasticità vitale del tessuto umano sia dovuta a una combinazione di calcio e di glucosio. Il termine latino “spira” sta per aria e per spirito.
Il respiro divino non è altro infatti che la buona aria fresca.
Ed è verissimo che, per moltiplicare la vitalità servono esercizi di aerobica e di respirazione.
Grandi margini di manovra intorno al valore ostruttivo O
Ed è anche vero che, nella formula iniziale V = P – O, l’uomo è in grado di agire sulla ostruzione O minimizzandola o rimuovendola, mentre il valore P è un valore dato e scarsamente alterabile, un valore che si può incrementare solo in modo temporaneo ed innaturale, premendo sull’acceleratore o tirando la corda, ma perdendo in elasticità.
Facendo girare il motore ai massimi regimi si esorcizzano le malattie (vedi sistema immunitario indebolito ed incapacitato), e si rallenta pure l’integrità dei polmoni, del fegato, dei reni, ecc.
Nessuno pulisce un motore stressandolo, accelerandolo, facendolo surriscaldare e vibrare.
Il buon meccanico cerca piuttosto di cambiare il carburante, e di metterci un olio di migliore qualità.
Qual è dunque il miglior cibo per l’umanità?
Ecco allora l’estrema importanza della dietetica, e della domanda fatidica da un milione di dollari.
Qual è il miglior cibo per l’uomo? Quali sono i cibi e i comportamenti che danno maggiore energia, resistenza salute e vitalità? E quali quelli che portano a malattia e invecchiamento?
Non dimentichiamoci la formula iniziale.
Non dimentichiamoci che dobbiamo minimizzare o rimuovere il fattore ostruttivo O, l’ingombro, le tossine.
Come ridurre al minimo il fattore ostruttivo
Come farlo? 1) Riducendo la quantità globale di cibo ingerito, e 2) Eliminando i cibi acido-formanti, muco-formanti, ovvero le proteine animali in primo luogo. In altri termini, il problema della vitalità consiste nella perfetta circolazione del sangue, attraverso l’uso della pressione e della elasticità vitale, grazie a cibi appropriati e in grado di esercitare la contropressione.
La ricerca affannosa del cibo sostanzioso e proteico
Ecco allora che tutti partono alla carica per riempirsi di cibo sostanzioso e proteico, di sostanze magiche per vincere la battaglia. Ma la vitalità V non dipende in modo così scontato e diretto dalla vostra dieta.
Se mangiate tanto cibo, anche buono, vi ritrovate con un corpo carico di ingombri e di veleni, e le sue buone sostanze non riescono ad entrare nella corrente sanguigna in modo pulito ed efficiente.
Vediamo allora di schematizzare l’intero discorso in 6 punti
1) La vitalità dipende da quanto intasamento di muco, tossine e ostruzioni il motore umano deve sopportare.
2) Rimuovere O aumentando artificialmente P con più ottani e con stimoli artificiali (più caffè, carne, cibi stimolanti) è pratica che non funziona, poichè va sempre a scapito della vitalità.
3) L’energia vitale, l’efficienza fisica e mentale, ha enormi spazi migliorativi quando P può lavorare con una ostruzione O minimizzata.
4) I limiti di resistenza senza cibo solido sono molto elastici, sono addirittura sconosciuti e tutti da scoprire.
5) La composizione di P, a parte ossigeno e azoto, è in grado di aumentare in una certa misura, ma soltanto in un corpo pulito, attivando altri componenti come l’elettricità, l’ozono, la luce solare, i buoni profumi della frutta e dei fiori.
6) Non è impossibile che, sempre quando il corpo è pulito ed efficiente, l’azoto dell’aria diventi materiale assorbibile ed assimilabile.
Se si ha in testa un concetto errato della circolazione, non si capiscono le malattie
La fisiologia medica continua a cercare le malattie a colpi di microscopio.
Ma, in questo modo, la verità anziché avvicinarsi si allontana.
Come si fa a capire la malattia strumentalmente se si ha in testa un concetto sbagliato di circolazione del sangue? I medici parlano in continuazione del cuore. E già qui sbagliano di grosso.
E’ la corrente sanguigna a guidare il cuore e non viceversa.
Questo si può verificare con i nostri occhi, oltre che a livello strumentale.
Non appena aumenti il ritmo respiratorio aumenta pure il battito cardiaco.
Non appena prendi una bevanda stimolante il battito aumenta per emostimolazione.
Il cuore, da bravo muscolo, non ha nessun potere misterioso
Ma la medicina, pur possedendo questi elementari concetti, continua testarda nelle sue errate conclusioni secondo cui esiste un qualche potere misterioso che agisce sul cuore e che comanda la circolazione.
Non a caso chiama il tutto col nome di sistema cardio-circolatorio, e non pneumo-emo-circolatorio, come dovrebbe.
La medicina è dunque affetta da inguaribile cardiomania.
Proteinomania e autodistruzione
Il metabolismo come insegnato dalla medicina, è per Arnold Ehret la più pericolosa e fuorviante dottrina mai concepita dal genere umano.
Parliamo della scienza che studia la trasformazione delle sostanze cibarie in elementi nutritivi.
E’ da questa dottrina squinternata che nasce una fuorviante teoria cellulare e una consequenziale tendenza alla proteinomania.
La proteinomania ha tutti i numeri per portare l’umanità all’autodistruzione.
La burla del rimpiazzamento proteico
Quale è allora la verità? La verità, evidente a chiunque abbia occhi per vedere e mente libera per pensare, è che il rimpiazzamento proteico non è necessario, e che è impossibile ottenere forza, vitalità e salute dalle proteine, visto che il motore umano deve lavorare continuamente contro le ostruzioni causate principalmente dalla putrefazione proteica.
“Questo fatto l’ho provato e riprovato con centinaia di pazienti sottoposti a digiuno” scrive Ehret.
Il mito del cibo solido
“La medicina pensa che se fai digiuno, finisci per cannibalizzare te stesso. Persino il dr Kellogg crede che il vegano diventi paradossalmente mangiatore di carne propria mentre digiuna. Persino i naturopati e gli igienisti cadono in questa trappola ideologica. Si crede in altre parole che il corpo umano non possa funzionare senza l’ausilio di cibo solido, di proteine, amidi e grassi, e si arriva alla conclusione che un uomo muoia di fame non appena tutto il suo adipe e le sue proteine sono state utilizzate.
Trattasi di balle allucinanti”, commenta Ehret.
Un corpo pulito internamente riesce ad assimilare sostanze anche dall’aria
La gente magra infatti può digiunare più a lungo di quella grassa. I fachiri Indu, tutti pelle ed ossa, digiunano per mesi senza soffrire. Da dove traggono la loro forza vitale in tutti quei mesi?
Dall’aria e dalla pulizia interna che garantisce massima efficienza assimilativa.
Peggio ancora fa la medicina quando insegna che il ricambio cellulare avviene attraverso sostituzione proteica, con le nostre cellule che morirebbero e che sarebbero rimpiazzate con materiale proteico, e per giunta proteico-cadaverale, cioè da carni in stato di decomposizione, da carni che hanno subito per giunta il distruttivo procedimento di cottura.
Questi insegnamenti balordi della medicina moderna portano ad accumulare muco, tossine, veleni.
Portano ad aumentare il valore della ostruzione O e a diminuire la vitalità V della formula iniziale .
L’alta putrescibilità delle sostanze animali
La realtà, dimostrata dai fatti prima ancora che dalla scienza, è che la fonte di vitalità e dell’efficienza fisica aumenta primariamente togliendo l’ostruzione rappresentata dal cibo pesante, e soprattutto quella del cibo proteico.
Il cibo alto-proteico agisce sicuramente come stimolante per un certo numero di ore. Questo succede con ogni veleno introdotto nell’organismo. Ogni veleno introdotto, non appena individuato dal sistema immunitario, scatena una serie di reazioni espulsive che portano il ritmo cardiaco ad aumentare.
Tutte le sostanze animali diventano velenosissime al contatto ossidante dell’aria, specialmente con temperature caldo-umide, tipo quelle interne al nostro organismo.
Il latte materno evidenzia le esigenze basso-proteiche dell’uomo
Il fatto fondamentale che l’uomo non abbia bisogno di proteine viene dimostrato dalla stessa composizione del latte materno umano che, diversamente dal latte di cani, gatti e topi, contiene soltanto il 2,5-3% di proteine, in linea poi con la percentuale proteica della frutta acquosa.
La vita è basata sì sul ricambio delle sostanze e sulla trasformazione chimica, ma non certo sulla bislacca e demenziale idea che devi mangiare proteina per costruire proteina, sangue per costruire sangue, muscolo per costruire muscolo.
Hai mai visto una mucca tettare da altri animali per produrre il suo abbondante latte?
Il rimpiazzamento proteico smentito sia dall’esperienza che dalla scienza
Il dr Von Bunge, professore di chimica fisiologica all’Università di Basilea, ha insegnato che la vita, la vitalità, l’energia, sono basate tutte sulla trasformazione dei cibi.
Il ricambio della materia avviene dunque non per rimpiazzamento proteico, ma attraverso le sostanze minerali. Insigni professori universitari come Chittenden, Hindede e Fletcher, hanno dimostrato con prove anche personali che si raggiungono maggiori risultati con meno cibo e con zero proteine animali.
Il cibo aereo nitrogenico, cioè l’aria
Se l’azoto è parte essenziale delle proteine, se è importante fattore di funzionamento della macchina umana, se la vitalità è legata all’aria che respiriamo, è chiaro che più restiamo puliti e non ostruiti e più cibo aereo nitrogenico assimiliamo dall’aria (che ha l’80% di azoto e solo il 20% di ossigeno).
Come dire la bellezza di catturare il cibo dall’infinito.
Una tremenda possibilità per la sopravvivenza umana.
Alimentazione minima in quantità e massima in qualità
La medicina invece insiste sui cibi solidi, proteici e putrefacenti. Un’eresia intollerabile.
Ippocrate disse non solo che l’aria è il primo alimento per l’uomo. Disse pure che più alimentate una persona malata e più la demolite. Questo vale anche per i sani.
Più veniamo alimentati oltre il necessario e meno efficiente sarà il nostro sistema nell’assimilazione dell’azoto aereo.
Ogni volta che intasiamo il nostro corpo con ostruzioni tipo calcare, fosfati, urati ed altre porcherie, aspettiamoci che l’alta pressione sanguigna metta sotto sforzo il cuore.
Preziose cellule immunitarie o vile muco adicidicante?
L’altro punto rivoluzionario nella fisiologia di Ehret riguarda i globuli bianchi.
“Sono essi davvero delle cellule vitali importanti per mantenerci in vita, per contrastare i batteri e per immunizzare il corpo contro febbri, infezioni e corpi estranei, come ci viene insegnato dalla patologia medica ufficiale?
O non sono piuttosto tutto l’opposto, cioè scarti, marciume organico, materiale esausto, muco patogeno ed indigeribile, come li chiama il professor Thomas Powell?
O non sono essi il residuo dei cibi alto-proteici ed amidacei che il mangiatore medio della civiltà occidentale mette nel suo stomaco tre volte al giorno?
O non sono essi alla fine quello che io chiamo muco acidificante, ovvero la fondamentale causa di ogni malattia umana?”
L’aumento esponenziale dei globuli bianchi in fase digestiva
La patologia medica dimostra che i globuli bianchi aumentano esponenzialmente durante le malattie, e la fisiologia dimostra che essi aumentano di 2-3 volte durante la digestione dei cibi sbagliati (vedi leggi successive di Kouchakoff che Ehret non poteva conoscere). Dimostra pure che i globuli bianchi sono un derivato specifico dei cibi cotti e dei cibi putrefattivi, e dunque una conseguenza di un clamoroso errore umano, di un errore di portata storica e planetaria, di un errore che si chiama proteinomania.
Mancando soggetti validi, mancano pure statistiche affidabili
La scienza medica vede i globuli bianchi ed anche il muco come normali condizioni di salute.
Sostiene che anche i non malati devono avere uno stock di leucociti, visto che tutti li hanno.
Il problema è che non esiste un solo uomo nella civiltà occidentale che non sia stato continuamente ingozzato, fin da piccolo, con latte di mucca, carne, uova, pesce, patate e cereali.
Chiaro che in una situazione del genere non si può impostare una statistica valida.
Per forza che non esiste in tale contesto un solo uomo senza muco.
La sfida di Ehret alla medicina verte sull’ostruzione, sulla pneumo-circolazione e sul muco
Basta guardare la pelle degli occidentali, dove manca ormai il pigmento naturale, per la mancanza di sostanza colorante minerale, e dove ormai la pelle porta il colore biancastro del muco.
La sfida di Ehret alla dieta medica sta tutta nelle citate teorie sull’ostruzione, sulla pneumo-circolazione e sul muco. La sua conclusione finale è di tipo pratico e sperimentale.
“Prendi pure tutti gli ingredienti della tua cena, ossia pasta, patate, cereali, carne, latte e uova, centrifugali o mescolali al fuoco in una pentola per 30 minuti. Copri con un coperchio e lascia il tutto a riposare per una notte. La mattina dopo va ad annusare il tuo amato cibo e scoprirai la puzza infernale che esso emanerà!” “Meno male che non ho ingerito questa infernale pozione”, ti verrà da dire.
Sui concetti di ostruzione e di pneumo-circolazione non ci sono dubbi
Alla fine di questo discorso, preso tale e quale dalle pagine di Ehret, ci troviamo in assoluto accordo con la formula V = P – 0, e con tutte le considerazioni che ne conseguono.
Per quanto riguarda i globuli bianchi ci sono spazi di approfondimento e di compromesso anche se il range di 4000-7000 unità per mmc di sangue, pare caratterizzare tutti gli uomini, e non soltanto quelli già rovinati dalla dieta. E’ pacifico comunque che il vegano crudista tenda ad avere uno stock di leucociti ancorato verso il basso, mentre chi trasgredisce le regole stia sempre oltre il tetto dei 7000.
Sia con Ehret che con Kouchakoff l’imputata rimane sempre la proteina nobile
Basterebbe analizzare un bambino preso in una comunità vegana e fargli la conta dei leucociti a pasto e fuori pasto, e magari prendere per controprova anche una scimmietta, procedendo allo stesso modo.
Il problema comunque non cambia per nulla le carte in tavola.
Sia che si tratti di leucocitosi fisiologica-naturale, o che si tratti di leucocitosi-patologica-mucosizzante,
siamo sempre di fronte a dei processi patologici e di emergenza, derivanti da eclatanti errori alimentari di tipo proteinofilo. La lezione del professor Arnold Ehret rimane dunque più che mai valida, più che mai concreta, più che mai attuale.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo