Da un pò di tempo stò approfondendolo lo studio di fenomeni riguardanti la bocca, i denti, la lingua, che sono la prima fase della digestione.
Allo stesso tempo la bocca, rappresenta un organo espressivo di comunicazione verbale, e così ho scoperto che gesti che sembrano automaticamente normali, come la deglutizione, e il modo in cui avviene, nasconde informazioni preziose per la salute e potrebbe aiutarci a capire meglio alcuni disturbi funzionali del nostro corpo. Al che, ho chiesto alla mia amica Dott.ssa Silvia Cerri di scrivere per me una piccola introduzione all’argomento, nella forma più semplice possibile (in stile BS2) ed ecco quà l’articolo. (Luca Speranza)
———————————————————–
Deglutire? Ma è scontato, sono movimenti a cui uno non pensa
Così mi diceva tempo fa una ragazza giunta al mio studio su indicazione dell’ortodonzista.
E’ vero, una persona non ci pensa quotidianamente, però qualora lo facesse potrebbe attuare un controllo attivo.
La deglutizione consta di 3 fasi:
– orale
– faringea
– esofagea
Di queste solo la prima è modificabile, cioè una persona può attuare il controllo solo sulla fase che coinvolge la muscolatura di labbra, lingua e palato molle.
Ma veniamo al nocciolo questione: perchè una persona dovrebbe modificare il modo di deglutire?
Le motivazioni possono essere tante da quelle estetiche a quelle che coinvolgono la salute in senso stretto.
Pensiamo che la nostra spinta linguale è elevatissima e costante, se i movimenti sono errati si può deformare l’arcata dentaria e il palato e, di conseguenza, possono emergere anche problemi di linguaggio o posturali; ci sono persone, infatti, che senza lesioni organiche accertate lamentano cefalee e dolori ai muscoli del collo e mal di schiena; gli specialisti hanno accertato che un errato allineamento mandibolare può creare i fastidi sopra indicati.
Alla luce di quanto detto, come si fa a deglutire correttamente?
Partendo dalle labbra, esse dovrebbero essere chiuse ma non contratte, la lingua appoggiata sul palato e la punta sulla papilla retro incisiva. A questo punto la lingua opera una leggera pressione sul palato duro rimanendo all’interno dell’arcata dentaria e l’inarco deglutitorio avviene per riflesso.
Tutti quei movimenti non riconducibili a questo schema rendono la deglutizione atipica o deviata il che può creare scompensi più o meno gravi a seconda di quanto il nostro schema deglutitorio si discosta dalla “regola”.
certamente,
in più si può osservare che nei lattanti la deglutizione avviene in modo un poco diverso, fisiologicamente: la lingua viene spinta in avanti e il latte viene accolto quasi passivamente, scendendo sostanzialmente per gravità. In certe persone, rimane un po’ questa deglutizione atipica o infantile, e allora abbiamo che all’inizio la lingua anziché spingere verso l’alto e soprattutto all’indietro, viene protrusa in avanti fino a deformare col tempo l’arcata dentaria superiore. qualche volta questo comporta anche anomalie dell’articolazione di alcune vocali, tipo la esse che che assomiglia alla effe tenendo la lingua fra i denti
tutto giusto, ma sfugge un particolare evidenziato da Pavlow: se mastichi abbastanza, si instaura un meccanismo di deglutizione irrefrenabile che ti invita a deglutire la parte del bolo ricca di enzimi. Lascia questo avvenire, poi continua masticare finchè avviene la seconda deglutizione; quel che rimane andrebbe sputato