Giusto peso, peso giusto, cosa è giusto? Aiuto!!

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In questo articolo, la nostra amica Franca, ci propone un estratto dal suo libro “A Tavola con gli Dei”  in cui fa riferimento alla simbologia degli dei e delle dee della mitologia greca. Il mito parla un linguaggio immaginifico che facilita il contatto con la psiche….

GIUSTO PESO, PESO GIUSTO, COSA E’ GIUSTO? AIUTO!!

(Franca Errani Civita)

 

Il giusto peso

Qual è il giusto peso? Verrebbe da definirlo come il peso con cui “mi sento bene con me stesso/a”.

Il rischio di questa definizione è di negare  l’impatto di come siamo realmente. La giovane anoressica che pretende di stare benissimo potrebbe usare questa definizione per sostenere di essere in perfetta forma; come pure ci sono obesi straordinariamente ottimisti che perseverano, con aria innocente e occhioni stupefatti, a definire “massa magra” i loro esagerati chili in più oppure ad attribuirli alle ossa particolarmente pesanti, al metabolismo lentissimo e così via.

Proviamo allora a fare un ragionamento un po’ più articolato, partendo dalla constatazione che oggi i mezzi di comunicazione di massa ci mostrano uomini e donne perfetti, con cosce lunghe, addomi scolpiti, natiche e seni a prova di gravità. Non è facile definire e definirsi in modo sereno, obiettivo, salutare con questi esempi che ci sorridono dai manifesti pubblicitari, dalle pagine dei giornali e dai film…

Possiamo distinguere allora almeno tre  tipi di pesi:  Peso Ideale, Peso Reale, Giusto Peso.

 

Il Peso Ideale

Il cosiddetto Peso Ideale è stabilito in realtà dai canoni di bellezza che vanno di moda o in base a tabelle che pretendono di avere una base scientifica. Ad esempio i valori di Franca variano da 66 come massimo fino a 55 come minimo, passando per 58 e 57. Facendo la media, ottiene all’incirca un 60,5 ± 5,5 chili: ci sono dunque ben 11 chili che viaggiano nell’incertezza, 11 chili che possono essere fonte di mistero, ansia e confronto, soprattutto se prende come unità di misura le donne diafane che emergono come ectoplasmi dalla carta patinata delle riviste.

Un altro aspetto interessante dei valori statistici è che cambiano nel tempo: i dati che erano ritenuti normali alcuni decenni fa vengono modificati in funzione della realtà sociale del momento. Questo vale per un sacco di parametri medici: il tasso del colesterolo ammesso ora avrebbe fatto rabbrividire i medici di una generazione fa; i valori dell’ipertensione sono stati aumentati inesorabilmente, altrimenti tutta la popolazione avrebbe dovuto essere diagnosticata come patologicamente incline alla pressione alta: insomma, spesso le organizzazioni sanitarie hanno effettuato una “guarigione” immediata per migliaia e migliaia di persone con un semplice colpo di penna!

Anche i valori delle sostanze tossiche presenti nelle acque sono stati adeguati – in aumento – in modo che, quando comunque vogliamo fare il bagno e nuotare nel mare, possiamo sentirci “nella norma”.

Queste poche considerazioni dovrebbero aiutarti a ridimensionare il significato del cosiddetto peso ideale, con grande vantaggio per la tua serenità.

 

Il Peso Reale

Una  considerazione importante merita la tua attenzione: il nostro peso corporeo ha a che fare anche con il sistema di protezione che ciascuno di noi ha attivato dentro di sé. Attraverso il peso il corpo assorbe, elabora, sostiene non solo i nostri bisogni fisici (che in realtà sono assai semplici), ma anche quelli emotivi, che finora non siamo riusciti a soddisfare in altri modi.  Possiamo immaginare un disegno di questo tipo:

Molto spesso il corpo viene utilizzato inconsapevolmente come “cestino della spazzatura” per problemi di altri livelli… perciò in questi casi è ingiusto e inutile accusare il corpo di non rispondere a dovere: in realtà sta facendo un lavoro che non possiamo o non vogliamo svolgere.

 

Vediamo alcuni esempi.

Se ho paura di Afrodite (Venere), della sua energia seducente e seduttrice, del suo potere amoroso e della sua passionalità, è possibile che il corpo sviluppi un bel cuscinetto di grasso che mi renda meno attraente. Forse prima del matrimonio ti piaceva curarti ed essere piacente, ma dopo qualcosa è cambiato. Si sono insediati in te Zeus (Giove) ed Era (Giunone) ad esempio: i chili in più, uniti alla sensazione di inadeguatezza che possono portare, sono perfetti per evitare “tentazioni” e per tener tranquillo il marito o la moglie potenzialmente gelosi!

Se mi perdo nell’archetipo di Demetra (Cerere), tutta intenta ad accudire e nutrire gli altri, dentro di me resterà in ombra un nucleo di solitudine e abbandono, di cui nessuno si occupa. E’ probabile che, senza accorgermi, tenti di “nutrire” questa solitudine attivando la leva del cibo materiale, mentre in realtà avrei bisogno di darmi un po’ di quell’affetto e amore che distribuisco generosamente attorno a me.

 

Se soffoco il mio potere personale, Zeus finirà nelle cantine della psiche. Ma poiché è un dio esigente, diventerà quei chili in più che mi fanno essere visibile, come fanno certi animali quando sollevano la pelliccia per sembrare più grossi… per farmi avere, in qualche modo, in qualsiasi modo, un certo “peso”.

 

Se al contrario, in nome della carriera, mi identifico totalmente con tipi come Zeus, Apollo e Marte, il mio corpo può essere anche snello,  ma sarà adrenalinico e facilmente posso soffrire di cefalea, di insonnia, di stipsi o di colite. Sto soffocando dentro di me le energie opposte ed equilibranti, avrò allontanato dèi come Dioniso, Estia, Demetra e Afrodite: forse i chili in meno urlano la mia incapacità di rilassarmi, di vivere la bellezza e la sensualità della vita, di lasciarmi nutrire dall’amore che esiste attorno a me.

 

Ancora. Mettiamo il caso che per compiacere qualcuno hai vissuto finora una vita che non è la tua: hai privilegiato l’ingenuità e l’incoscienza di Core (Proserpina) e non hai permesso che il tuo Plutone strappasse  la tua fanciulla interiore dalle braccia della madre e la facesse diventare adulta, in grado di esercitare il proprio potere regale. Proserpina non ha spazio nella tua vita. Probabilmente la coppia Plutone-Persefone si agiterà nell’ombra – inquietudine, furore interno, scontentezza… e una via di fuga può essere il cibo. Soffoco tutto sotto montagne di cibi; a volte posso anche vomitarli fuori, con la stessa rabbia e avidità con cui li ho ingurgitati. In realtà, non so chi sono.

 

In conclusione, se sai di avere dei chili in più, domandati – o meglio scrivi le tue riflessioni sul diario:

  • quale bisogno emotivo (di potere, di amore, ecc.) stanno tentando di accudire i  chili che ho distribuito generosamente sul mio corpo, o che gli ho sottratto sistematicamente?
  • quali possono essere i “vantaggi psicologici” di avere questo corpo e questo peso?
  • con quali modi nuovi posso accudire diversamente i bisogni emersi con questa riflessione?

 

A questo punto è piuttosto chiaro che, per riequilibrare la “bilancia” interiore, occorre soprattutto valorizzare il mondo affettivo. In genere i nostri Aspetti di volontà provengono da dei come Saturno, Zeus, Apollo, Marte, …tutti personaggi poco inclini a prendersi cura amorevolmente del Carico Interiore.

A volte usiamo il medico – in questo caso il dietologo, il nutrizionista –  come “alleato” della nostra (altalenante) volontà contro quei benedetti/maledetti chili in più; una sorta di baluardo, il controllore, il sostenitore del nostro percorso alimentare. A volte ci alleiamo con i nostri chili (specie quelli in meno) contro quel tremendo controllore esterno che è il medico (la persona anoressica può arrivare a bere diversi litri di acqua prima della visita per poter pesare di più!).

Il polo complementare a quello della volontà è  il polo della “affettività”, intendendo con questo ampio vocabolo quel mondo variegato delle emozioni e dei sentimenti, quei moti interiori che hanno bisogno di un linguaggio differente, di un nutrimento diverso rispetto a quello più lineare e logico della volontà, e che può essere alimentato da dèi e dee come Demetra, Afrodite, Dioniso, Core-Persefone…

Queste riflessioni sul tuo peso reale ti invitano a porti questo tipo di domande: a quali dèi o dee ho dato in mano finora il mio rapporto col cibo e la mia salute psicofisica? Quali divinità sconosciute o inutilizzate dentro di me potrebbero svolgere un ruolo riequilibratore?


di  Franca Errani e Giovanni Civita, A Tavola con Gli Dei, Edizioni Sì        

 



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2 COMMENTI

  1. Bel post, come sempre del resto!
    Uno spunto per riflettere e aiutare nell’autoanalisi.
    Unica nota per cui sono in disaccordo: credo che ultimamente i range degli esami per la “normalità” li abbiano ristretti, in modo che molte più persone possano essere etichettate malate quando non lo sono. Per esempio oggi si è ipertesi già sopra i 120. Mentre una volta bisognava stare molto al di sopra di tale valore per essere ipertesi. Uguale per gli altri valori.
    Comunque non era importante rispetto al messaggio nel resto del post.
    Ciao!

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