Frugalità, la migliore scelta di benessere.

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Frutta sorbus-domestica

Nello studio dell’alimentazione naturale, ho scoperto che oltre all’importanza di un sano approccio mentale nel mangiare, l’ importante è la frugalità (poche quantità di cibo) rispetto a qualità e varietà di cibo.
Nella scelta del tipo di cibo la mia tendenza verte sul fruttalismo, anche se il frugalismo vale per qualsiasi tipo di alimentazione, sopratutto per quelli che sostengono il ; “mangiare un poco di tutto”.
Fra questi ho notato molti centenari, che mangiano pochissimo.
Questo atteggiamento frugale impegna poco l’apparato digestivo, e genera poche tossine,  facilmente  gestibili. In altre parole poco lavoro energetico per il corpo digerire, pochi rifiuti biologici da gestire, con un ottimizzazione metabolica ottimale.
Questo “poco e semplice lavoro” biologico, è di grande beneficio per i rapporti energetici del ciclo detossinante.
Sappiamo che l’aspetto psicologico è importante, la serenità per questo sembra che il segreto di molti onnivori centenari era proprio il vivere in natura, o luoghi tranquilli, il pochissimo cibo e l’abbondanza di frutta e verdura crudi.
La radice etimologica di FRUCTUS è la medesima di “frugale” e quindi di “frugalità”, ad indicare un modello di alimentazione sobrio e limitato a modeste quantità di prodotti della terra; il che indica e mi conferma, che l’obiettivo non è solo alimentarsi di frutta, ma anche mangiare poco ( cioè “il giusto” ).

Bisognerebbe lavorare su entrambi questi aspetti per mantenere la salute:

1) Mangiare bene, nutrendosi unicamente di cibo frutto-vegetale allo stato naturale, ovvero senza alcuna manipolazione.

2)Mangiare poco e con molta calma, facendo attenzione al cibo (senza distrazioni),  masticando bene e a lungo, possibilmente in luoghi tranquilli.

Vorrei poi sottolineare, riguardo al punto 2, che spesso i bisogni fisiologici vengono confusi con quelli psicologici, portando ad ingerire quantità eccessive di cibo, per esempio per motivi di stress. Che poi si tratti di un alimento cerealicolo, onnivoro, vegano o fruttariano, il corpo sarà comunque messo a dura prova a livello digestivo. Ovviamente mangiare “molta” frutta è più leggero che mangiare “molta” pasta o pizza, ma tutte e due le condizioni sono innaturali perché se vivessimo nella natura, l’apparato digerente non lavorerebbe 24 ore su 24 ma avrebbe riposi più lunghi rispetto a quelli a cui lo sottoponiamo nelle nostre vite occidentali. In natura dobbiamo avere disponibilità continua delle nostre energie per correre e scattare di fronte ad un pericolo, o reagire immediatamente alla puntura di un insetto velenoso. Possiamo benissimo immaginare che se invece le energie sono impegnate a lungo nell’apparato digestivo, si perdono elementi vitali preziosi. Pensate a cosa succederebbe se di fronte ad un pericolo provaste quel torpore post-prandiale dopo aver mangiato molto. Sì, le forze per scappare le trovereste, ma con quali tempi di reazione? Sicuramente molto più lenti del normale.

Tornando al concetto di vita semplice e frugale, ho notato che è assai più semplice rimanere in forma, ed eventualmente dimagrire se c’è ne il bisogno, soltanto seguendo questi due accorgimenti: mangiare meglio, cioè sano-biologico e crudo-vegano, e mangiare di meno. Il vero problema è che spesso non si vuole rinunciare agli alimenti dannosi, sia per assuefazione fisica che per gli aspetti psicologici sopra citati. In particolare, negli ultimi tempi, ho sperimentato personalmente il mangiare meno, mi sono reso conto che in situazioni di stress tendevo ad esagerare rispetto al mio fabbisogno reale. Attenzione, dunque, anche ad un eccessivo consumo di insalata o di frutta che può provocare malessere e acidificazione.

 Lavorando in sintonia su questi due aspetti, cioè mangiare meglio ( più frutta e verdure crude ) e allo stesso tempo piccole quantità, si può riuscire ad avere energia aggiuntiva con cui gestire in modo efficace più situazioni contemporaneamente: lavoro, allenamenti sportivi, corsi, progetti, etc. 

Così facendo si hanno continue illuminazioni quotidiane, ovvero vedere la realtà in tutti i suoi aspetti in modo molto più chiaro, essendo più leggeri e reattivi sia fisicamente che psicologicamente.  Applicando questi semplici principi ho avuto tanti miglioramenti e successi: completezza di azioni, velocità di pensiero e sopratutto progressi nello sport. 

Capisco ora meglio ciò che scrisse Arnold Ehret quando parlò dei benefici di un corpo pulito e privo di ostruzioni, derivate da cibo in eccesso o cibo sbagliato. So che la strada per purificarsi completamente è ancora lunga, ma immaginate solo come ci si potrà sentire dopo se già adesso si sta così bene. 

Quindi, meno pasti frutto-vegetali  al giorno per nutrire e ri-mineralizzare, preferendo quando possibile il pasto “monopiatto”, cioè un solo cibo per volta ( nel caso di insalate massimo 3 o 4 ingredienti ).

Ricordatevi di assumere la frutta sempre da sola, sia centrifugata, frullata che cruda ( mai con le verdure, ad eccezione della mela che si combina bene con molte di queste), ed utilizzate la frutta secca in caso di attacchi di fame improvvisa, che è molto meglio di qualsiasi altro cibo industriale.

Una nuova vita e un nuovo modo di vivere, più pieno e vitale, è fatto anche da queste piccole e semplici azioni.

 

 Prima Pubblicazione 9 Gennaio 2012


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5 COMMENTI

  1. Ciao Luca,
    Grazie mille per questo articolo, anche se l’hai scritto un po di tempo fa, perché sono le riflessioni che io sto facendo ora sul mio percorso, il mangiare bene (vegan crudista) ma con attenzione e frugalità.
    Ciao

  2. Ma x frutta secca intendi frutta a guscio o frutta essiccata? A tale proposito cosa ne pensi di quello che raccomanda Ehret nei suoi scritti ovvero di cibarsi tutto il giorno e magari anche per più giorni di un sol tipo di frutta?

  3. Ciao Gennaro, per Frutta secca intendo frutta essiccata. Le diete monofrutto prolungate per diversi giorni possono essere molto utili se si è in buono stato di salute. Credo sia un argomento interessante da approfondire, in quanto ele monodiete di un solo frutta fanno riposare l’apparato digestivo. Il corpo così prende una specie di pausa dall’ingestione di molti cibi diversi nello stesso pasto, che è purtroppo cultura frequente nella specie umana attuale.

  4. […] Ho colto l’opportunità di proporre un interessante romanzo, scritto da un amico su un argomento che mi ha sempre interessato. Il tema si sviluppa attorno la storia di un uomo normale, con una vita e un lavoro normali, che a un certo punto si accorge di non essere più legato al bisogno primario del cibo. La nascita di una nuova specie che può incoraggiarci , spingerci nel salutare percorso della frugalità. […]

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