A volte ci scontriamo con persone “cattive”, pericolose, persone odiose che non sopportiamo, di cui potremmo lamentarci per l’ingratitudine rispetto agli aiuti ricevuti in passato. Ma troppo spesso, non pensiamo o ci scordiamo che siamo tutti fratelli, sullo stesso piano esistenziale qui sulla terra. E Spesso potremmo anche essere noia notra volta quelli che maltrattiamo o creiamo malesseri negli altri. Siamo tutti esseri con un bel carico di bagaglio karmico che abbiamo incarnato esperienze, sentimenti, emozioni comportamenti, che a lungo andare hanno contrastati con l’ideale nostra ri-evoluzione verso la fratellanza universale.
Per questo vorrei porre l’attenzione su questo importante aspetto di comprensione e tolleranza umana specie per chi come noi sta costruendo un progetto come lo Spazio e l’univillaggio Ubuntu in cui si prevedono intensi rapporti sociali continui con molti abitanti o partecipanti del progetto. Uno dei modi che preferisco per raccontare e far riflettere e l’uso delle storielle, parabole, racconti Zen, che riescono a mostrarci o ricordarci con esempi e chiare metafore con una morale, la nostra vera natura. E in questo caso ho trovato le più adatte che hanno come tema in comune “la natura dello scorpione”
Un maestro zen vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall’acqua.
Quando lo fece, lo scorpione lo punse.
Per l’effetto del dolore, il padrone lasciò l’animale che di nuovo cadde nell’acqua in procinto di annegare.
Il maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l’animale lo punse ancora.
Un giovane discepolo che era lì gli si avvicina e gli disse:
” mi scusi maestro, ma perché continuate??? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua vi punge? ”
Il maestro rispose:
” la natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è di aiutare.”
Allora, il maestro riflette e con l’aiuto di una foglia, tirò fuori lo scorpione dell’acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
” non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Perché, gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l’amore che vive in te.
Gli uni perseguono la felicità, gli altri lo creano.
Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione.
Perché la tua coscienza è quello che sei, e la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te…
Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere.”
