LA VOCE DEL SILENZIO (House of Cards)

Tutti i messaggi che i film moderni o le fiabe antiche possono contenere, molto pià chiari alla luce del risveglio planetario.
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Zub
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Iscritto il: 13/05/2011, 10:54

LA VOCE DEL SILENZIO (House of Cards)

Messaggio da Zub »

Riflessione ..."Chissà che cosa spinse Vittorio Cecchi Gori a finanziare questo film atipico". Purtroppo la pellicola fu una catstrofe al botteghino ricevendo molte critiche negative.

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Costituiro' un'incoprensibile voce fuori dal coro, ma a me questo film e' piaciuto tantissimo.

Sara' per le inconfondibili partiture musicali di James Horner (Titanic, Braveheart, Missing, Cocoon, A Beautiful Mind, Vento di Passioni e chi più ne sa ne metta), sempre perfetto nel descrivere suggestioni esotiche e fuori dal tempo (il film richiama in piu' momenti ambientazioni Maya).

Sara' perche' gioca in modo lieve e cadenzato con un concetto di pazzia che e' piu' sensibilita' che smarrimento, consapevolezza estrema piu' che disorientamento, e rivede il concetto di "principio di realtà" inteso come un dogma piu' soggettivo che assoluto.

Sarà per la realtà virtuale, fiaba, telepatia, onirismo, tarocchi, parapsicologia, magie antropologiche, "torre di Babele", dando molti messaggi ad un pubblico capace di cogliere quelli nascosti (si fa per dire).

Toccante e sorprendente la scena della mimesi di Sally (cullata dai flauti di pan di un Horner suggestivo e indiano), che dipintasi il corpo si confonde con la quercia nel giardino dell'ospedale dove la curano, diventando parte dell'albero in uno struggente tentativo di parlare, ancora una volta, senza la voce.

La storia racconta il controverso cammino della piccola Sally che compie una scelta intenzionale e volontaria, incomprensibile ai piu' perché situata su un piano sospeso fra sogno, ricordo e interpretazione di bimba che ha visto morire il papa', e intende solo mantenere una promessa.
La piccola definita "autistica" sceglie infatti di parlare dei propri dolori attraverso articolate costruzioni di torri maya realizzate da lei stessa, usando carte dei tarocchi per mattoni che, se decodificate, sveleranno il mistero del suo silenzio.

La madre, pronta per un verso a combattere e, per un altro, dilaniata dal dilemma sulle armi cui ricorrere anziché affidarsi ai psichiatri, segue il suo istinto sapendo cogliere la volonta' della piccola di comunicare il suo tormento.
Letteralmente "entra" nell'universo della piccola silenziosa, ripercorrendo il cammino della sua creativita', scoprendo e analizzando la posizione di ogni carta fino a decifrarne il senso ultimo, disvelandone il mistico percorso.
L'idea di indagare la mente della piccola attraverso la comprensione dell'architettura delle sue costruzioni di carte e' poi, a mio parere, poetica e geniale.
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Certo, il film ne mette di carne al fuoco: mitologia Maya, tarocchi, telepatia e animismo (inquietanti ma belle le sequenze di dialogo fra la piccola Sally e le sue bambole, uniche interlocutrici), ma non esagera come sostenuto dalla critica che boccio' l'intero progetto e riuscira' nell'impresa molto meglio dello psicologo incaricato di seguire il caso.



La Voce del Silenzio: Controversa pellicola incompiuta che può, nonostante alcune pecche, colpire e emozionare. Per sensibili al tema.
La Frase: "Quando sei venuto al mondo pensavo che tu, in quel momento, conoscessi tutti i segreti dell'universo e che via via che passavano i secondi li dimenticavi." ;)


Titolo: La voce del silenzio.
Genere: Drammatico.
Regista: Michael Lessac.
Attori: Kathleen Turner,Tommy Lee Jones, Asha Menina
Anno: 1993.
Voto: 7.
“È buon pensiero, quando aspiri a grandi cose, curare le piccole. E questo include, proteggere le Anime indifese"
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