Banano di montagna: proprietà e coltivazione

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Banano di montagna: proprietà e coltivazione

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Banano di montagna, un banano decisamente atipico e amabile, con un frutto dal sapore esotico e con caratteristiche molti diverse da un frutto “classico”, banana o altro che si consideri. Ricorda il banano normale anche per il suo odore di banana troppo matura che emanano i suoi fiori, ma per il resto questa pianta poco diffusa in Europa rispetto che oltreoceano, si merita una pagina tutta per sé e vale la pena di leggerla, conoscerla, e assaggiarne i frutti. Sono ottimi per chi si sente debole come per chi fa sport e non vuole essere bloccato dai crampi.


Banano di montagna: la pianta

Questa pianta al contrario della sua quasi omonima, viene dalle fredde foreste degli Stati Uniti dell’Est americano e non dalle aree in cui regna il clima tropicale. Le sue origini sono da cercare nella zona del Nebraska, verso il Maine ma anche in Louisiana fino ad arrivare alla Florida settentrionale.

Senza dubbio è molto antica, lo dicono le impronte che ha lasciato con le sue foglie, che ci fanno pensare che il Banano di montagna già esistesse 5 milioni di anni fa ed era ben gradito dalle popolazioni che nelle ere seguenti lo hanno trovato spontaneo sul proprio cammino. Solo più avanti si è deciso di coltivarlo, ma subito noi umani ce ne siamo cibati. In Europa non proprio subito, però, perché le prime piantine sono arrivate nel 1736, per la precisione in Inghilterra.

Banano di montagna: caratteristiche

Il Banano di montagna è l’unico membro della famiglia tropicale delle Annonacee che possiamo trovare nelle zone temperate, si chiama Asimina triloba, in verità, ma anche banano di montagna, Paw Paw e banana di Hoosier, per gli amici.

Prima di incappare in misunderstanding fastidiosi, chiariamo che il Banano di montagna non è SOLO una pianta da frutto ma anche una pianta ornamentale, con la sua bella e verdeggiante chioma molto elegante, sia che abbia una forma tondeggiante, sia che ricordi una piramide.

Non è molto alta, circa 6 metri, massimo, ma le foglie si notano bene per il color verde scuro e perché pendono, grandi, diventando bruno dorate verso l’autunno per poi cadere e rispuntare a primavera. I fiori del Banano di montagna sono grandi, imitando le foglie, e di un bel viola cupo.

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Banano di montagna: coltivazione

Non è difficile coltivare il Banano di montagna, fargli fare molti frutti, un po’ di più, ma con un pollice verde possiamo farcela. Non teme il freddo, anzi, non tollera il caldo afoso e se può scegliere, predilige il clima continentale: inverni freddi ed estati fresche e ventilate.

Quando è adulto l’ideale è tenerlo in pieno sole, da giovane in semi ombra, possibilmente in un terreno fresco, profondo e fertile, ma i suoli argillosi o calcarei non spaventano il nostro Banano di montagna. Dopo innaffiature regolari nella sua infanzia, necessarie, poi si arrangia da solo e dobbiamo solo stare attenti nei periodi di siccità che non si secchi per non compromettere la produzione dei frutti.

A meno di esigenze estetiche, il Banano di montagna ha bisogno di potatura solo per togliere quelle figlie che lo indeboliscono, per il resto non necessita di altre particolari cure ed anche molto resistente alle malattie. Ultimamente se ne vedono sempre meno allo stato selvatico ma aumentano le coltivazioni del Banano di montagna, segno che comincia ad essere apprezzato come pianta per giardini, pubblici che privati. anche fuori dagli Stati Uniti.

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Banano di montagna: il frutto

Il frutto del Banano di montagna è molto prezioso e allo stesso con caratteristiche anomale da trovare in un frutto in senso classico. E’ ricco di vitamine C e A e anche, stranamente, di proteine: ottimo per le persone deboli, debilitate e convalescenti. Ha un alto potere energetico e allo stesso tempo abbonda la quantità di sali minerali che contiene: ciò lo rende perfetto contro le malattie dovute a carenza di magnesio come i crampi muscolari. Per gli sportivi è una buona merenda di supporto viste le sue alte concentrazioni di calcio, di magnesio e di potassio.

I frutti del Banano di montagna maturano verso fine agosto, massimo 4 per ogni fiore e il fiore è a forma di coppa, singolo e composto, violetto. Tornando al frutto, si presenta con una forma allungata, circa 15 cm per 50 – 250 grammi di peso: dipende molto dalle varietà come anche il colore che varia dal verde al giallo, ma la buccia è sempre liscia e sottile.

La polpa ha una consistenza cremosa, profuma molto e può essere gialla, color avorio o anche tendente all’arancio. Il sapore del Banano di montagna inteso come frutto è una via di mezzo tra la banana classica e il mango, e al suo interno ha anche due file di grossi semi bruni simili a grossi fagioli allungati.

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Banano di montagna agli Oscar Green Coldiretti

La coltivazione in Italia del Banano di montagna è tra le innovazioni che troviamo negli Oscar Green della Coldiretti, presentate giovedì 14 luglio scorso a Milano. Proprio il voler questa pianta così stramba e utile nel nostro territorio, è stata considerata una delle idee imprenditoriali giovani più interessanti e curiose ed è stata raccontata alla presenza tra gli altri anche di Livia Pomodoro Presidente del Milan Center for Food Law and Policy, di Ettore Prandini Presidente Coldiretti Lombardia e Vice Presidente nazionale di Coldiretti.

Banano di montagna: prezzo

Per una giovane pianta di Banano di montagna possiamo spendere una cifra che varia dalle 15 euro alle 30. Senza dubbio è una presenza importante e preziosa, sia dal lato estetico, sia dal punto di vista nutrizionale, ammesso che fruttifichi.

Tra i fan del Banano di montagna troviamo molte persone anche importanti come il presidente degli Stati Uniti George Washington. Prima di lui, ad amarlo molto sono stati i Pellerossa che lo considerano da secoli una pianta con poteri curativi grazie alle vitamine e ai minerali contenuti nei suoi frutti: la chiamavano Paw Paw e in America ancora oggi è conosciuta così.


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