In questo blog parliamo di benessere e salute a 360 gradi, e spesso di dieta fruttaliana, o alimentazione naturale, in funzione sopratutto del ottenere un ottimo stato di benessere psicofisico. Come gradino successivo esiste la dieta fruttariana, basata su frutta dolce e frutti-ortaggio salato, ma esiste anche un altro passo ed è quello del passare nutrirsi non con cibo solido, ma con prana . Questo percorso è stato portato di nuovo al centro dell’attenzione, in particolare per una pratica, detta dei 21 giorni, che propone-promette, di far innescare questo stato di nutrizione energetica in appunto soli 21 giorni.
L’argomento pranico, è stato più volte discusso, argomentato e polemizzato , fra “ricercatori del vero” ma anche fra scettici di vario genere. Noi lo riteniamo possibile, come un percorso evolutivo su cui c’è ancora molto da scoprire, ma vogliamo mettere in guardia dalle alterazioni di questo percorso o dal suo uso insano, dato che ultimamente sta venendo proposto da un sedicente”esperto” pranico, che riteniamo presenti in modo biologicamente pericoloso questo processo. Il fattore scatenante che ha suscitato questo articolo, è stato un grave fatto accaduto durante un ritiro “pranico” nel mese di Agosto scorso in Francia.
Il triste fatto (la morte di un partecipante a questi 21 giorni) ha portato alla luce, le gravi lacune, carenze di questo processo, che sottovaluta , l’aspetto biologico e tossiemico del corpo umano. Questo processo, in realtà a nostro avviso, non è altro che un digiuno mascherato da spiritualità facile e stressa inutilmente il corpo riempiendolo di tossine che non vengono poi smaltite adeguatamente.
Ovviamente ognuno ha un suo metabolismo che più o meno, tollera le tossine prodotte giornalmente. Questo metabolismo può essere sottoposto a super sforzo durante un processo pranico, dato che prende poco o nulla in considerazione, la pulizia interna.
Il corpo ha bisogno di molta più gradualità per passare da uno stato onnivoro di mangiare cibi solidi, al nutrirsi di altre energie, senza più nessun cibo solido, cioè far scattare “il click” in cui il corpo passa da un alimentazione solida ad un alimentazione fatta di elementi più sottili. Noi crediamo che questo debba essere un percorso che ha bisogno di più elementi, e con maggiore preparazione e tempo che non quello che si compie in questi ritiri, in cui nonostante il tutto, venga dipinto da un “aura” di pranismo energetico illuminato, questi 21 giorni sono un digiuno “forzato” del corpo che, spesso senza nessuna preparazione, lo ripeto, passa al mangiare normalmente, a nessun cibo e nessun liquido in un lasso di tempo troppo ristretto.
Per forzato NON intendo che si è forzati a fare questo ritiro, ma che il corpo viene forzato a non mangiare nonostante dia altri segnali di richiesta di liquidi o di cibo po anche di sola acqua.
La nostra visione è che non si attivano processi pranici, ma semplicemente si riesce a stare senza cibo per un lungo periodo.
Quelli che diventano pranici dopo un percorso del genere sono una piccolissima percentuale, il resto torna a mangiare come prima.
I 21 giorni, strutturati in questo modo, sono ingannevoli e pericolosi per la salute.
Raggiungere l’alimentazione pranica vera è un altra storia, molto più graduale, si deve lavorare anche con l’aspetto mentale, è necessario un lungo percorso (a seconda dell’età) in cui si vanno pulendo intestini, cellule in generale che cosi saranno pronte a ricevere e assorbire energia in modo diverso. E quindi vanno lavorate e pulite le abitudini errate alimentari anche a livello mentale.
La via idea graduale è quella per cui si passa ad alimentazioni più leggere dal veganismo(per chi è onnivoro), al crudismo vegetale(senza semi), poi al fruttarismo misto e poi fruttarismo di sola frutta dolce, poi dieta liquida di frutta e vegetali, poi dieta liquida di sola frutta dolce e agrumi poi dieta liquida di sola acqua e infine sempre se si vuole si passa ad un alimentazione più leggera, appunto pranica. Capite quindi perchè parlo di sforzo per il corpo di fare tutto questo processo in soli 21 giorni ?
Genesis Sunfire ( di cui pubblicammo l’articolo Sviluppare muscoli con la frutta) fece il percorso pranico in 7 anni circa, e questo ha già più senso dei pochissimi “21 giorni”. Ovvio poi che gli anni dipendano dall’età, dallo stato fisico, e possono variare da persona a persona, ma credo che il cammino graduale per obiettivo pranico abbia molto più senso di questa forma . aggiungo anche che a mio avviso non debba esserci sofferenza ne dolore, o debolezze, ma un cambiamento graduale della struttura biochimica del corpo riportandolo alla sua reale forma naturale.
Ricordo e sottolineare che concordo sull’obiettivo del “si può fare” , ed è chiaro che quello sia lo scopo principale,…. ma non è il modo per far scattare il processo pranico (almeno secondo me) dato che stravolge processi biologici.
Per fare un esempio sul “Si può fare” , ti racconto la storia di un amico che si mise in testa di fare la maratona di 42 km con pochissima preparazione, e ce le fece nonostante tutto a terminarla con grande soddisfazione, fatto sta però che poi rimase 3 mesi con le ginocchia e le caviglie doloranti e non poteva camminare bene fino a riprendersi del tutto .
Questo per dirti che anche con il processo pranico cosi com’è ottieni soddisfazioni mentali, ma sconvolgi il corpo perchè è una forzatura per il corpo non preparato
Per quelli che potrebbero accusarci di accanimento, dico che non c’è se non contro un atteggiamento pericoloso di chi si permette di manipolare le menti delle persone a solo suo scopo personale.
Il commento seguente, fa dei riferimenti a dei fatti accaduti ad un ultimo ritiro (se lo desiderate potete leggere
qui in questo post facebook). in cui sembra ci siano stati degli atteggiamenti di poca cura e insensibilità da parte dell’organizzatore verso alcuni partecipanti, fra cui il caso di una morte biologica già citato sopra, a cui si aggiunge una signora che ha avuto un problema alla gamba sottovalutato. e l’organizzatore è lo stesso carnivoro a cui fa riferimento l’autrice del post seguente
“Sempre più persone incominciano a sperimentare la guarigione da svariate malattie con uno stile di vita e alimentare più sano. Le notizie circolano e ormai in tantissimi conoscono tutte o quasi le possibilità di alimentazione, quella pranica risulta essere “la ciliegina sulla torta”, nel senso che se la detox fisica viene accompagnata da quella emozionale, mentale e infine spirituale, se ogni volta che si elimina qualcosa di nocivo viene rimpiazzato con cose utili su questi 4 piani succede che la necessità di nutrimento diminuisce. Come in tutte le cose applicare il giusto impegno, la disciplina necessaria è corretto, ma forzare sappiamo essere controproducente. Suppongo che molti che seguono gruppi come questo abbiano sperimentato la differenza di energia, o meglio di vibrazione tra un onnivoro ed un crudista o fruttariano. In ogni modo chiunque affronta i 21gg già dopo la prima settimana incomincia a indebolirsi. Nessuno lo ammette, tutti si credono più lucidi della norma, specie se ascoltano le conferenze dei sedicenti pranici, dove è tutto meraviglioso, si guarisce da qualsiasi cosa, si raggiungono prestazioni sportive inimmaginabili, si acquisiscono i super poteri (dicono proprio così, non è mia ironia) cioè chiaroveggenza, telepatia, in grando di indirizzare le l’energia ecc… Più il processo è stato forzato, nel senso che la rinuncia al cibo non è avvenuta armonicamente, più la persona diventa debole su tutti i piani (fisico, emotivo, mentale, spirituale), ed in questo stato di debolezza, l’informazione densa, diretta impartita da un carnivoro attecchisce, tanto che tutti coloro con i quali ho parlato dopo il loro processo, erano convinti di essere deboli fisicamente ma di avere una mente chiara e lucida. Al di là che non è necessario essere dottori, terapisti o professionisti olistici per sapere che mens sana in corpore sano è vero, inoltre non ho faticato a convincerli prima di una cosa e poi dell’esatto contrario. Insomma tutto sto papiro per spiegare che l’organizzatore di questi eventi, con l’alimentazione pranica, che ritengo possibile, stia usufruendo degli ottimi risultati delle alimentazioni salutistiche, e durante i processi si crea la convinzione che tutti stanno bene anche se la realtà è diversa. Un esempio può essere che su 40 persone al suo ultimo processo solo una si è occupata ad aiutare la signora con l’infezione alla gamba, fosse successo in un bar, luogo di persone in teoria meno evolute, sicuramente qualcuno che avrebbe rinunciato ai suoi programmi per aiutarla ci sarebbe stato, senza poi parlare di tutti quelli che dopo il decesso di un loro compagno hanno proseguito il processo come se niente fosse. Poi sicuramente esistono persone con una coscienza più sviluppata in grado di creare la propria salute con un’informazione, ma sono poche.”
Un altra visione ce la danno un paio di amici fra cui Andrea esperto di digiuni, che dice;
“Il ritiro pranico dei 21 giorni viene definito erroneamente processo disintossicativo, ma non è detox se stacchi-sciogli tossine e le lasci fluire per il sangue. È detox se stacchi le tossine e le elimini con un buon drenaggio. Per me il percorso dei 21 giorni cosi come viene proposto è una inganno pazzesco. Un onnivoro in 21 giorni così fa poco o niente. Una volta passati ad essere vegani ci vogliono in media 1 anno di purificazione ogni 10 passati a mangiare schifezze. quindi se hai 30 anni ce ne vogliono almeno 3 e cosi via”
E anche Giovanni che cita un consiglio(pericoloso nei processi disintossicanti) ricevuto:
“Nel processo dei 21 giorni mi è stato sconsigliato i clisteri perché indeboliscono il corpo, ma dopo i primi 5 giorni (avendo fatto il processo a casa mia) avevo forti dolori alle gambe che sono passati subito dopo aver fatto gli enteroclismi. questa prova è schiacciante della inadeguata preparazione igienistica che a nostro parere è fondamentale per preparare al vero e proprio processo pranico…”
Speriamo con questo di aver portato ala luce realtà utili ad evitare inganni e rallentamenti evolutivi.
Per chi volesse approfondire l’argomento ecco uno dei libri che parla di gradualità nel percorso pranico:
[…] Questo nostro “metodo-non metodo” non ci ha propriamente facilitato nel percorso di divulgazione del percorso libero, in quanto ci siamo accorti che la maggior parte degli umani su questo spazio/pianeta terrestre ha bisogno di regole, leggi, verità imposta, e persone da seguire, a cui delegare il proprio potere, la propria essenza. Mentre chi insegna a pensare a riflettere a osservare, rimane sempre messo in disparte, perchè “la ricerca su di se” è un lavoro che pochi vogliono fare… la maggior parte sceglie la via comoda del “tutto pronto e tutto facile” ed è per questo che dogmatismi pericolosi continuano ad esistere e perdurare, creando poi situazioni pericolose come quelle già descritte nell’ articolo sull’IN-coscienza pranica . […]